BARI - I pescatori di Monopoli diventano gli «angeli custodi» degli squali del Mediterraneo: ecco il nuovo progetto del Wwf avviato nel Barese. Obiettivo? Geolocalizzare gli squali rimasti appesi per sbaglio agli ami per calcolare le loro probabilità di sopravvivenza una volta liberati in mare. L'idea ribattezzata "SafeSharks" vuole coinvolgere la comunità dei pescatori di Monopoli, la più importante dell’Adriatico per quanto riguarda la pesca del pesce spada. L'iniziativa di salvaguardia dei vari esemplari di squali, razze e chimere attualmente presenti nel Mediterraneo, che negli ultimi anni stanno subendo un vero e proprio massacro a causa delle attività di pesca illegale o, appunto, della cattura accidentale ai 'palangari', lenze con ami multipli che vengono calate in mare dalle barche di pescatori. A confermarlo è il report 'Squali in crisi nel Mediterraneo: misure urgenti per salvarli': oltre la metà delle 86 specie di squali, razze e chimere è minacciata e un terzo di queste è prossima al rischio di estinzione.
Ecco come funzionerà il progetto: a partire da oggi i pescatori monopolitani forniranno all'associazione ambientalista, come spiegato durante l'incontro di presentazione del progetto alla Biblioteca civica 'Prospero Rendella' di Monopoli, un nuovo strumento per controllare gli esemplari: dei 'tag geografici', che saranno affissi sul corpo degli squali catturati per errore dagli ami, che permetteranno di tracciarne i movimenti. Tre gli obiettivi principali della campagna, che sarà estesa nei prossimi mesi anche al resto d'Italia: individuare le migliori pratiche possibili per il rilascio degli squali catturati, valutare il rischio di frodi alimentari nei mercati italiani e promuovere misure di gestione adeguate per combattere il fenomeno, che coinvolge anche l’Albania.