Un incontro sulla figura di Aldo Moro, con la partecipazione di Alberto Franceschini, fondatore delle Brigate Rosse, fa esplodere la polemica a Bari. «È vero che il diritto di parola non deve essere negato a nessuno perché è quello che eleva il nostro stato di esseri umani. Ma è anche vero che non può essere dato in questa maniera a chi è stato uno degli artefici di quello che è il periodo più buio della nostra Italia, soprattutto se ci saranno dei ragazzi di fronte a lui», il messaggio di protesta di Potito Perruggini, nipote di Giuseppe Ciotta, brigadiere di polizia ucciso nel 1977 da Prima Linea.
Al convegno, promosso dal consiglio regionale della Puglia, è in programma giovedì 14 marzo, parteciperanno anche il presidente del consiglio, Mario Loizzo, e Gero Grassi, componente della commissione d’inchiesta Moro 2». In chiusura dell’incontro la discussa intervista all’ex capo delle Br.
«Cosa aspetta la regione Puglia a ricordare invece i nomi e i volti di tutti quei pugliesi che sono stati uccisi dai killer degli anni di piombo? - si chiede Perruggini, presidente anche di «Anni di piombo», osservatorio nazionale per la verità storica -. Chiedo anche come cittadino italiano che le istituzioni che ci rappresentano monitorino queste situazioni e le blocchino sul nascere così come fece il ministro Salvini tempestivamente a febbraio scorso a Settimo Milanese».
Polemica politica, Fi, Fdi e Lega: via patrocinio Puglia
Intanto scoppia la polemica politica. «Come può un’istituzione promuovere un convegno in memoria di una vittima e invitare anche il fondatore dell’associazione criminale che l’ha ucciso?», si domanda il capogruppo di FI al Consiglio regionale, Nino Marmo, che chiede conto al presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, «di questa notizia incresciosa, odiosa e inaccettabile» e chiede che Loizzo "tolga il patrocinio del Consiglio regionale». «Si tratta - accusa Marmo - di uno scempio irrispettoso dei familiari di Moro e dei familiari delle tante vittime delle barbarie brigatiste».
Per Marcello Gemmato, deputato di FdI, «è inopportuno, fuori luogo e disdicevole, che in un convegno di commemorazione di Aldo Moro, vi sia Franceschini. Altrettanto disdicevole che a patrocinare l’evento vi sia la massima istituzione regionale». "Invito il presidente del Consiglio - dice - a ritirare immediatamente il patrocinino dando così un tardivo contributo di gratitudine e di verità». All’incontro, oltre al presidente del consiglio Loizzo, è annunciata la partecipazione di Gero Grassi, componente della commissione d’inchiesta Moro 2.
Per il segretario pugliese della Lega, Andrea Caroppo, «deve essere annullato» l’incontro alla presenza di Alberto Franceschini, fondatore delle Brigate Rosse, ad un convegno organizzato a Bari per il 14 marzo dal Consiglio regionale della Puglia per ricordare Aldo Moro. «Il presidente del Consiglio regionale annulli l’iniziativa per studenti con uno dei fondatori delle Brigate rosse». «Non sono in discussione - argomenta Caroppo - le libertà di un cittadino italiano che ha scontato la sua pena, è in discussione l'opportunità di offrire 'cattedrà e di parlare a centinaia di giovani a un 'cattivo maestrò. Chi ha insanguinato la nostra storia, fornito un qualche contributo all’assassinio per odio ideologico politico di servitori dello Stato, può parlare e dire tutto ciò che vuole, ma un’Istituzione non può proporlo come riferimento». Il presidente del Consiglio, Mario Loizzo, «rimedi a questa vergogna: annullare l’iniziativa sarebbe solo segno di intelligenza e rispetto delle istituzioni».