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Giornalisti, Consiglio Puglia approva mozione a difesa

 
Redazione online

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Giornalisti, Consiglio Puglia approva mozione a difesa

La mozione dopo le accuse e le pesanti affermazioni del Movimento 5 Stelle

Martedì 13 Novembre 2018, 14:14

15:25

Il Consiglio regionale della Puglia esprime «piena solidarietà e vicinanza nei confronti di tutta la categoria dei giornalisti, volgarmente offesa e minacciata dai rappresentati del Governo nazionale». La mozione, presentata dal capogruppo di Fi, Nino Marmo, e fatta propria dal resto del Consiglio è stata approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa pugliese. Al voto non ha partecipato il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle.


Il testo approvato prende le mosse dalle «dichiarazioni altamente offensive nei confronti dei giornalisti, apostrofati - è detto nella mozione - come «infami sciacalli», «pennivendoli" e «puttane» da parte diversi membri del Movimento 5 stelle a seguito della sentenza di assoluzione del Sindaco di Roma, Virginia Raggi. La mozione impegna il presidente del Consiglio regionale «a censurare le affermazioni, ingiuriose e denigratorie, fatte dai rappresentanti del governo e ad esprimere piena solidarietà e vicinanza nei confronti di tutta la categoria dei giornalisti, volgarmente offesa e minacciata dai rappresentanti del Governo». La mozione impegna anche il presidente della Giunta regionale ad «accelerare le procedure per la promozione ed il sostegno al pluralismo e all’innovazione dell’informazione e della comunicazione regionale, previste dalla legge regionale approvata a febbraio 2018, come atto tangibile di vicinanza e considerato che tale sostegno viene eliminato a livello del governo nazionale». Il Consiglio si è infine impegnato a concludere il procedimento relativo all’erogazione dei sostegni alla stampa libera, «soprattutto nel momento in cui questi sostegni - ha sottolineato Marmo - vengono eliminati a livello centrale, a livello governativo».

«Lasciarsi cadere nella tentazione dell’insulto è qualcosa che un rappresentante del Governo non può permettersi di fare. Ci sono tutti gli strumenti in una democrazia per contrastare eventuali errori commessi dai giornalisti, noi non siamo al di sopra della legge, siamo sottoposti alla legge ma lo è anche un ministro della Repubblica». Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, Piero Ricci, al «Giù le mani dall’informazione» organizzato anche a Bari, come in tutta Italia, dopo gli attacchi ai giornalisti da parte di alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, al quale hanno partecipato il presidente della Regione, Michele Emiliano, e il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro.


«Uno sport nazionale piuttosto diffuso - ha detto Ricci - è diventato ormai quello delle minacce ai giornalisti. Bisogna considerare il lavoro dei giornalisti uno stimolo e non un attacco. Gli attacchi sono quelli che i giornalisti subiscono, con 200 giornalisti sotto scorta in Italia e in Puglia circa cento che hanno ricevuto minacce».
«Riteniamo che questa deriva verbale e aggressiva nei confronti dei giornalisti e della libera informazione sia un danno per il Paese. - ha detto Bepi Martellotta, segretario di Assostampa Puglia - Quello che sta accadendo è che ogni volta che ci sono punti di vista diversi, il governante di turno si ribella perché ritiene queste notizie scomode e reagisce infangando un’intera categoria dicendo che è fatta di pennivendoli e prostitute. Questo va bene in un clima di populismo becero, ma non può andare bene in una repubblica democratica fondata sul lavoro. Questo clima di odio che viene molto fomentato e veicolato sui social, sta comportando il fatto che quasi quotidianamente cronisti e giornalisti vengono minacciati e aggrediti fisicamente e verbalmente». "Che lo sappiano, - ha continuato Martellotta - che l'informazione non sarà fermata in nessuna parte del territorio italiano, che volenterosi eroi che hanno difficoltà a mettere il pranzo con la cena insieme continueranno a lavorare, ad assumersi le loro responsabilità, a raccontare cosa accade nei territori, cosa accade in Campidoglio e cosa accade anche nel più piccolo dei municipi italiani, perché questo è il nostro dovere e la libertà dei cittadini di informarsi è un diritto che va tutelato innanzitutto dai ministri della Repubblica».

Sull'annunciato taglio dei finanziamenti pubblici ai giornali, infine, Martellotta ha detto: «ogni volta che toglieranno un euro a un giornale in Cooperativa o di partito, nascerà un nuovo giornale».

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