BARI - Con una ordinanza il sindaco di Gravina in Puglia (Bari), Alesio Valente, ha sancito il divieto di ammissione dei bambini al di sotto dei sei anni d’età alla frequenza «dei servizi educativi per l’infanzia nonché delle scuole dell’infanzia, incluse quelle private non paritarie, per l'anno scolastico 2018-2019, in caso di mancata preventiva presentazione, da parte dei genitori, della certificazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni dichiarate ex lege obbligatorie». Il provvedimento, spiega il primo cittadino in una nota, «s'è reso necessario per ragioni di tutela della salute pubblica e per evitare ogni possibile confusione sul tema».
«Il decreto Lorenzin - spiega Valente - prevede l'obbligatorietà e gratuità di una serie di vaccini per i minori fino a 16 anni, imponendo ai dirigenti scolastici verifiche atte ad appurare l’avvenuta effettuazione delle predette vaccinazioni. Tali norme risultano essere tuttora vigenti: pertanto - evidenzia Valente - essendo il sindaco autorità sanitaria locale, ho ritenuto doveroso sgombrare il campo da ogni equivoco, compresi quelli derivanti dalle previsioni racchiuse nel decreto Milleproroghe di recente emanazione, provvedendo a fissare regole certe».
A incidere sulla decisione del sindaco, si evidenzia nella nota, sono stati «in particolare i dati diffusi a luglio dall’Istituto superiore di Sanità, secondo i quali nei primi sette mesi del 2018 in Italia si sono verificati 2.029 casi di morbillo (267 solo a giugno), di cui quattro mortali, e 14 di rosolia, la maggior parte dei quali nelle regioni del Centro-Sud. Il 91,3% dei colpiti dalle due malattie infettive richiamate non era mai stato vaccinato al momento del contagio».