di Giovanni Longo
Talmente belle da andare a ruba. Letteralmente. Non è uno slogan pubblicitario, ma è quanto sembra stia avvenendo in città con la Fiat 500 Abarth. A quanto pare un’auto piuttosto ambita se, probabilmente su commissione, nelle scorse settimane, in un lasso di tempo di quindici giorni, sono stati denunciati una quindicina di furti. Praticamente una al giorno. Curioso che tra le vittime ci sia anche il figlio di un concessionario d’auto. Aveva parcheggiato fuori da un locale, terminata la serata, l’auto non era più dove l’aveva lasciata . È andata peggio a un giovane avvocato penalista barese. Aveva parcheggiato nel garage condominiale, stava per mettersi al volante per raggiungere il Tribunale, quando ha dovuto fare i conti con l’amara sorpresa: la fiammante Fiat 500 Abarth acquistata da poche settimane, non c’era più. E poi ancora, nell’elenco figura il nome di un commerciante barese. E via discorrendo. Tutti in fila davanti alla Stazione dei Carabinieri, loro malgrado per la denuncia di rito.
Piccola, potente e scattante, probabile che la Fiat 500 Abarth (valore circa 30mila euro) sia finita nel mirino dei ladri per essere immessa nel fiorente mercato parallelo dei pezzi di ricambio. Oppure per seguire le rotte delle auto rubate destinazione Europa dell’Est e Africa Centrale e che in parte passano anche da Bari. Due le tecniche utilizzate non solo per la Abarth ma anche per tante vetture. La prima consiste nello scassinare la portiera con una «chiave di forzatura», impresa non impossibile.Una volta aperto il cofano c’è chi è in grado di estrarre la centralina con un’altra appositamente preparata da tecnici esperti e collegata con una chiave universale in grado di avviare il motore. Altra tecnica, altrettanto efficace consiste nel resettare la centralina esistente collegandosi alla presa per la diagnosi che si trova sotto lo sterzo.
In internet è possibile trovare mille consigli pratici per rubare un’auto. Sulla Rete non mancano vademecum e indicazioni su come e dove acquistare cacciaviti modificati per forzare la serratura, centraline in grado anche di bypassare l’antifurto. Ci sono persino i disturbatori gps. Dai dati emerge che dal 2013 al 2016 i furti sono diminuiti passando da 126.441 a 108.090, ma il dato dei ritrovamenti è in diminuzione (47.292 nel 2016, il 6.94% in meno rispetto all’anno precedente), segno di una maggior capacità di ricettazione da parte delle organizzazioni criminali. La Puglia è la terza regione in Italia per furti d’auto.