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Ferragni è d’oro. Quelli che la sanità...

 
Enrica Simonetti

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Enrica Simonetti

Ferragni è d’oro. Quelli che la sanità...

Ebbene, lei tra un reggiseno e l’altro, ha avuto il potere di raccogliere in sole 24 ore oltre tre milioni di euro per l’emergenza coronavirus

Mercoledì 11 Marzo 2020, 14:54

E chi ce lo doveva dire. L’Italia chiusa come un bunker, la sanità che rischia il collasso, le carceri che esplodono, la depressione della Borsa e quella degli umani sopravvissuti (per ora) al virus che avanza... Una serie di sfortunati e catastrofici eventi rischiarata soltanto da una dea, da un angelo biondo e decisamente fashion di nome Chiara Ferragni!
Sì proprio lei, che lancia scarpe bicolori e costumi da bagno, che alimenta sogni erotici o familiari in formato Instagram. Lei che parla per chioccioline e hashtag, che fotografa il millimetro di pelle tatuata del «suo» Fedez e il millimetro di pelle talcata del «suo» bimbo Leone. Ebbene, lei tra un reggiseno e l’altro, ha avuto il potere di raccogliere in sole 24 ore oltre tre milioni di euro per l’emergenza coronavirus.

«Ora mi credete quando dico “il potere della condivisione” ?», ha subito scritto Ferragni dal suo infaticabile smartphone. Sì, ti crediamo, allibiti. Perché tu, caro angelo biondo, hai raccolto 165mila donazioni da 92 Paesi del mondo in una giornata, dopo aver lanciato un appello per il «San Raffaele» di Milano, per i posti letto nel reparto di Terapia intensiva che in questi giorni sono preziosi come l’oro.

E l’oro è Chiara, fabbricatrice di tweet e di milioni, fenomeno del web sul quale si è già detto tanto, pontificato tanto, studiato tanto (persino nelle tesi di laurea sulla comunicazione!).
Il premier Conte, anche con una diretta in eurovisione di 24 ore, non sarebbe riuscito in una simile impresa. Hai voglia a convincere gli italiani o gli americani. Hai voglia a parlare della nostra sanità in rosso, a fare appelli per i ventilatori polmonari in Puglia. C’è pure un sindaco che piange, come Antonio Decaro, c’è un presidente della Regione che lancia moniti a raffica, ma - senza offesa - chi scucirebbe denaro sonante da 92 Paesi del mondo? Lo fanno invece per lei, per Ferragni, in questo curioso mondo al quale mancava soltanto la follia del virus.
Visto che Ferragni-Fedez sono una coppia online capace di trascinare folle e folli, perché non affidare a loro i casi più emblematici della nostra povera Italia? Che dire, potrebbero in due ore raccogliere i fondi per completare in una settimana il Ponte Morandi. Potrebbero risolvere la questione Oms-Europa-rimborsi da coronavirus. Potrebbero rendere vivibile un centinaio di stanze di un ospedale pubblico a caso, tanto ce n’è di roba da comprare. E, a proposito, peccato che si siano spesi per un polo sanitario che non è del servizio pubblico, avrebbero potuto fare di meglio, diciamo un’opera «sociale» attraverso i social. Almeno soltanto per assonanza.

Ma non è detto che poi non lo facciano alla prossima occasione. Nella lotteria-appello i due supervip hanno iniziato con il dono di 100mila euro e a raffica sono stati seguiti in fotocopia da piccoli e grandi contribuenti. Persone che solo al nome «Ferragni» sanno che si può fare, si può dare. Provate per assurdo a lanciare in una chat l’appello di un medico sull’emergenza sangue (che tra l’altro in questi giorni è davvero un’ulteriore emergenza): sapete che riceverete in risposta solo un cumulo di dubbi? Tipo: e chi è questo? Dove ha preso la laurea? Sarà una fake news? Non ci saranno dietro i soliti imbrogli?
Invece loro, Ferragni e Fedez, milanesi-senza-virus-doc, sono una garanzia mondiale. Il video-appello è perfetto: visto che siamo tutti stranamente pieni di tempo, andate sul web a vederlo. Sono vestiti di nero, con semplici e studiate magliette, gambe incrociate su un divano o forse su un letto, ancora più domestico e familiare come immagine: lei rassicurante, lui più preoccupato, anche perché a dicembre ha rivelato di essere a rischio di sclerosi multipla (scatenando qualche milione di preoccupati “Mi piace”). Commuovono, ammaliano, sembrano autentici.

Anche il loro denaro lo è. È frutto della pietas 2.0 che fa parte del mondo virtuale o reale - ormai siamo confusi - in cui ci muoviamo. Un sentimento che solo pochi (lui, lei e qualche altro blogger o spacciatore di diete e ricette) riescono a cogliere e a intercettare. Sembrano incarnare Socrate quando diceva che “tutte le guerre sono combattute per denaro”. Sembrano ricordare quel sogno di Picasso: avere tanti soldi per riuscire a vivere sereni come i poveri.
Noi tanto sereni in questi giorni non siamo, non possiamo esserlo. Ma, se vogliamo sorridere un motivo lo troviamo... Constatando che un’influencer come Chiara Ferragni vince la lotta all’influenza da coronavirus!

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