Venerdì 26 Settembre 2025 | 13:25

La salute si «decide» già prima della nascita

 
Alessandro Miani

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Alessandro Miani

Neonato

L’esposizione a inquinanti, fumo, rumori o stress nella gravidanza interferisce con lo sviluppo del bambino

Venerdì 26 Settembre 2025, 11:07

I primi mille giorni di vita, dal concepimento fino ai due anni, sono un periodo decisivo per la salute futura di ogni bambino. In questi primi anni, si formano e si consolidano le basi biologiche, cognitive e immunitarie che influenzeranno tutta la vita. Sempre più studi dimostrano che ciò che accade in questa finestra di tempo ha un impatto profondo non solo sul presente del bambino, ma anche sulle sue possibilità di essere un adulto sano. In questo periodo, geni ed epigenetica, cioè i meccanismi che regolano come i geni si attivano o si spengono, lavorano insieme per costruire il corpo e la mente. Ma non lo fanno da soli. L’ambiente che circonda il bambino, fin da prima della nascita, dialoga costantemente con il suo organismo. Alimentazione, stress, inquinamento, relazioni affettive: tutto contribuisce a modellare lo sviluppo. Uno degli aspetti più studiati è la nutrizione della madre. Se durante la gravidanza la donna segue un’alimentazione varia ed equilibrata, fornisce al feto tutti i nutrienti necessari per una crescita sana. Alcune sostanze come l’acido folico, lo iodio e gli omega-3 sono fondamentali per il cervello e il sistema nervoso.

Un’alimentazione carente, invece, può influenzare negativamente lo sviluppo del bambino, anche senza cambiare i geni: basta modificare il modo in cui si esprimono. Anche dopo la nascita, l’alimentazione continua a essere centrale. Il latte materno, ad esempio, contiene molecole speciali che aiutano a rinforzare il sistema immunitario, proteggere l’intestino e influenzare positivamente l’equilibrio dei batteri che vivono nell’organismo. Questi batteri, che formano il cosiddetto microbiota, comunicano con il cervello e aiutano a regolare molte funzioni vitali. Nei primi mesi di vita, questo equilibrio si forma e si stabilizza, anche grazie al tipo di parto (naturale o cesareo) e all’ambiente in cui il bambino cresce. Ma non c’è solo il cibo. L’ambiente ha un ruolo fondamentale.

L’esposizione a inquinanti, fumo di sigaretta, rumori forti o stress della madre durante la gravidanza può interferire con lo sviluppo del bambino. Anche queste condizioni possono influenzare l’epigenetica, cioè il modo in cui i geni funzionano. I bambini che vivono in ambienti più sani, stimolanti e sereni hanno maggiori probabilità di crescere bene, di sviluppare buone capacità cognitive ed emotive, e di ammalarsi di meno in futuro. Queste influenze precoci sono così forti che possono lasciare un’impronta per tutta la vita. Ad esempio, un bambino che in gravidanza ha ricevuto troppo poco nutrimento, si adatta per sopravvivere in condizioni di scarsità. Se poi cresce in un ambiente dove il cibo è abbondante, questa «programmazione» può favorire obesità e diabete. È come se il corpo continuasse a rispondere a un mondo che non esiste più. I primi mille giorni sono anche un tempo delicato per la salute mentale. Le relazioni affettive, la qualità del sonno, il contatto con la natura e il gioco libero sono tutti elementi che nutrono il cervello in crescita. I bambini che ricevono amore, stabilità e attenzione sviluppano una maggiore capacità di affrontare le difficoltà della vita. Per questo motivo, proteggere questa fase significa investire nel futuro. Non servono interventi complicati, basta promuovere una buona alimentazione, ambienti sicuri, cure prenatali di qualità, allattamento al seno, relazioni serene e il diritto al tempo. Anche le politiche pubbliche possono fare molto, sostenendo le famiglie, offrendo servizi accessibili e riducendo le disuguaglianze sociali. Prendersi cura dei primi mille giorni non è solo una scelta etica, è una strategia di prevenzione potente ed efficace. Significa costruire salute fin dall’inizio, riducendo il rischio di malattie e disagi futuri. È un dono silenzioso ma duraturo, che ogni società dovrebbe saper offrire ai propri bambini. Perché il futuro comincia molto prima di quanto pensiamo.

Questo tema sarà al centro della Seconda Conferenza Internazionale di Medicina Ambientale, che si terrà a Chieti dal 20 al 21 novembre 2025. L’evento è organizzato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) in collaborazione con l’Università degli Studi «Gabriele d’Annunzio» di Chieti-Pescara e con la casa editrice scientifica MDPI. Sarà un’occasione unica per approfondire, insieme a esperti nazionali e internazionali, tra cui Nobel, le connessioni tra ambiente, epigenetica e salute infantile.

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