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La Gioia: Torino
sarà il salone
del dialogo

 
Maria Grazia Rongo

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Maria Grazia Rongo

La Gioia: Torinosalà il salonedel dialogo

Il barese vincitore del premio Strega nominato direttore del Salone del libro piemontese

Venerdì 14 Ottobre 2016, 10:15

15 Ottobre 2016, 09:17

Il suo terzo romanzo, l’ultimo prima de La ferocia che gli è valso il Premio Strega nel 2015, si intitola Riportando tutto a casa, proprio come quel Bringing it all back home, uno degli album più famosi di Bob Dylan. Sarà uno di quegli scherzi che ogni tanto tira il destino quindi, se la notizia della nomina di Nicola Lagioia a direttore del Salone del Libro di Torino è arrivata ieri, nello stesso giorno di quella del Nobel alla Letteratura 2016 proprio al cantautore/poeta americano.
Nicola Lagioia, barese, quarantatré anni, scrittore, direttore della collana di letteratura italiana per la casa editrice romana Minimum Fax, selezionatore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dal 2013 al 2015, dirigerà la trentesima edizione della manifestazione nel Lingotto torinese, a maggio 2017, dal 18 al 22, un mese dopo l’esordio di «Tempo di libri», la nuova fiera dell’editoria che si terrà a Milano dal 19 al 23 aprile, frutto della decisione dell’Aie (Associazione Italiana Editori) di abbandonare Torino tra le polemiche, con un’altra giovane scrittrice alla direzione, Chiara Valerio. Oggi la nomina di Lagioia sarà ratificata dall’assemblea dei soci, poi l’approvazione dello Statuto da parte dei ministeri e degli enti locali.
L’autore barese, il cui telefono è stato rovente per tutta la giornata di ieri, ha voluto rispondere alle domande della «Gazzetta».

Lagioia, prima di tutto, complimenti, e poi, come si predispone a questa sua nuova avventura e chi le ha comunicato la nomina?
«Grazie, per me si tratta di una sfida importante. Tutto si è consumato in pochi giorni. Sono stato chiamato da Massimo Bray (presidente della Fondazione Salone del Libro di Torino, già ministro per i Beni culturali e di origini salentine, ndr.) e la cosa mi ha entusiasmato sin da subito. Tra le prime persone alle quali ho comunicato questa bella novità ci sono gli editori Alessandro e Giuseppe Laterza, ci tenevo molto, perché rappresentano la casa editrice della mia città e io sono molto legato a Bari. Vado al Salone di Torino sin da quando ero ragazzino, perché naturalmente appassionato di libri. Poi l’ho frequentato da addetto ai lavori, lavorando per le case editrici, e quindi da scrittore, mantenendo sempre lo stesso rapporto sentimentale molto forte».

Può darci qualche anticipazione su come sarà il futuro Salone torinese?
«Non è possibile per ovvi motivi offrire un quadro dettagliato sin da ora, ma di una cosa sono sicuro, cercherò di far dialogare tutti gli ambiti della cultura che animano Torino. La città è molto viva dal punto di vista culturale, basti pensare al Circolo dei Lettori, al Museo del Cinema, alla Scuola Holden, alle Fondazioni artistiche, a Torino Spiritualità: sono tutti mondi che devono interagire dove ognuno può dare il suo importante contributo per una manifestazione che è importante per tutta l’Italia. Terrò in considerazione tutti gli editori, soprattutto quelli indipendenti che si sono battuti per la permanenza del Salone torinese, ma anche gli altri editori, che hanno preferito Milano, per me non esistono distinzioni, ci sono i libri e i lettori al centro del mio progetto. Fondamentale sarà anche la valorizzazione della dimensione internazionale e occorre tenere presente che ci misureremo con un’edizione importante, la trentesima, che rappresenta al tempo stesso un traguardo e un punto di ripartenza».

Una sua collega, e amica, Chiara Valerio, sarà la sua «rivale» a Milano. Ha qualcosa da dirle?
«Non si tratta assolutamente di una rivale, Chiara è una persona alla quale voglio molto bene e che stimo. Quando è stata nominata le ho fatto gli auguri. Io spero che entrambe le manifestazioni vadano molto bene. Non ho una logica di contrapposizione».

La notizia della sua direzione arriva nel giorno di due altri importanti notizie che interessano il mondo della cultura e non solo, la morte di Dario Fo e il Nobel a Bob Dylan. Come le commenta?
«Sulla mia pagina facebook ho scritto “una giornata particolare”, è successo di tutto! Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Dario Fo e immensamente felice per Bob Dylan. È uno dei miei miti in assoluto».

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