Teatro e musica, un atto d’amore verso uno dei più grandi interpreti della canzone italiana: «Di Blu. Omaggio a Domenico Modugno», album di Giulia Pratelli e Luca Guidi, è nella cinquina finalista delle Targhe Tenco 2025 nella categoria Miglior album di interprete. Un riconoscimento speciale per un progetto raffinato e profondo, capace di restituire nuova vita a brani immortali. Il disco è l'evoluzione dello spettacolo teatrale «Blu, Dipinto», prodotto da Guascone Teatro e portato in scena da Pratelli, cantautrice, e Guidi, chitarrista e cantautore; le tracce selezionate sono un cammino emotivo, dalla struggente Amara terra mia, a Dio come ti amo, Tu si’ ‘na cosa grande, Vecchio Frack, Meraviglioso, fino a spiccare il volo nel sogno di Nel blu, dipinto di blu.
Pratelli, la prima domanda sorge spontanea: non siete pugliesi, cosa vi ha legato alla figura di Modugno?
«È un mio amore giovanile proprio per la sua figura, l'ho percepito come punto di riferimento centrale nella musica, con quei filmati in bianco e nero che sembravano fuori dal tempo e da bambina mi affascinavano. Provai a cimentarmi in Tu si' 'na cosa grande, e mi ero ripromessa che prima o poi avrei approfondito lo studio di Modugno. È nato così lo spettacolo teatrale, poi abbiamo scelto altri brani da registrare: l'obiettivo era dare la nostra visione della sua musica».
Secondo lei perché Modugno sembra ancora oggi così attuale?
«Come tutti i grandi ha avuto la capacità di leggere la società in maniera trasversale, oltre il tempo in cui ha vissuto. Pensiamo a un brano come Amara terra mia, che è diventato canto popolare per raccontare le migrazioni, oppure al fatto che sia riuscito a trasformare un suicidio in una fiaba. È stato anche più volte censurato, scriveva cose troppo "azzardate" per il suo tempo, era davvero un visionario».
Invece voi come avete accolto la notizia della Targa Tenco?
«Luca era a casa, io a scuola perché insegno musica: è stato tutto inaspettato, sono felice di leggere il mio nome accanto a quello di colleghi così illustri. È una bella fotografia del panorama musicale italiano, anche la musica d'autore guarda certo al passato, ma si evolve continuamente, senza etichette e categorie precise, trovando uno spazio di espressione. E ancora prima di questo riconoscimento, è stato bello sentire soprattutto dal pubblico in teatro la gioia di aver fatto rivivere o riscoprire qualcosa».
Tra l'altro voi sarete in giro quest'estate...
«Sì, poi Luca riparte con la sua attività nel quartetto di chitarre classiche in America, io mi occuperò di alcuni talk del festival Musicastrada, in Toscana, che si occupano della questione di genere. In generale ci piace proporre questo spettacolo perché speriamo che le persone abbiano voglia di scoprire che le canzoni di Modugno sono ancora vive».
C'è una canzone tra quelle del disco a cui è particolarmente legata?
«La mia preferita da cantare è Vecchio Frack, ti porta in un'altra dimensione. Invece Dio come ti amo all'inizio non volevo inciderla, feci un provino da sola a casa, e alla fine la traccia vocale è rimasta proprio quella, capimmo che non avrei mai potuto ricreare la stessa intensità».
Calendario date
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5 luglio – Altopascio (PI), Piazza Ricasoli (Blu, Dipinto)
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10 luglio – Torrenieri (SI), Piazza del Mercato (Blu, Dipinto)
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28 agosto – Collemontanino (PI), Piazza XXIV Luglio (Blu, Dipinto)
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31 agosto – Caserta (Blu, Dipinto)
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10 settembre – Scandicci (FI), Open City (Di Blu)