Due Festival di Sanremo in due anni, ventuno dischi di platino e otto d'oro in carriera, grande successo per «Pianeta di Miller», l'ultimo album uscito a marzo: il cantautore Mr. Rain sta vivendo un momento artistico entusiasmante. Si avvicina per lui un'estate in musica, sarà live in tutta Italia (il 7 agosto anche a Barletta, nel Fossato del Castello), prima di affrontare a novembre il tour nei palazzetti. Ma prima di ogni cosa Mattia Balardi, questo il vero nome, è un 32enne pieno di entusiasmo e felice di star costruendo un percorso personale e ricco di sfide. La «Gazzetta» lo ha intercettato poco prima della partenza per una breve vacanza, prima di cominciare la stagione di concerti.
La sua ascesa è inarrestabile, sappiamo che sta lavorando anche a un disco in spagnolo
«Solo ora sto cominciando a riprendermi, è stato tutto indimenticabile e bellissimo. Mi sto concentrando sullo studio della lingua («Superhéroes», la versione spagnola del brano che gli è valso il podio a Sanremo 2023, è stata pubblicata in duetto con Beret, riscuotendo un notevole successo, ndr.). È una sfida personale, ma è anche un desiderio di esportare la mia musica e sperimentare, far qualcosa di differente. Questo disco in Spagna sta cibando una fame creativa, spero di non perdere mai la voglia e l'entusiasmo».
Sarà impegnato col tour per quasi tutta l'ultima metà dell'anno, come si sta preparando?
«Sono settimane che sto provando, ho ampliato la band perché "Pianeta di Miller" è un disco suonato al 100% e deve esserlo anche live. Sto seguendo tutto da vicino, dai visual a ciò che accadrà sul palco».
Citando il singolo in radio in queste settimane, lei ha «paura del buio»?
«Un po' da quando ero piccolo, è come se stessi parlando al me bambino e gli stessi dicendo: "Guarda Mattia, avrai una vita piena di cose bellissime e complesse, a volte ti sembrerà impossibile andare avanti, ma imparerai a mostrarti senza vergogna, smetterai di avere paura dei bui". È un'altra sperimentazione, verso un altro genere sonoro, renderà molto anche dal vivo».
Invece il disco "Pianeta di Miller" si rifà a un film, "Interstellar", sul concetto del tempo. Lei come vive il tema dello scorrere del tempo?
«Mi sono spesso sentito come Cooper, il protagonista, quasi come se andassi a una velocità diversa rispetto al resto del mondo. Negli ultimi due anni sto vivendo tante esperienze meravigliose, ma devo diventare più bravo a rallentare e a dare il giusto tempo a tutto. A coltivare i rapporti interpersonali, a trovare i momenti per me stesso, a festeggiare ogni traguardo, ogni tappa, dare attenzione alle persone che incontro. È il mio obiettivo per gli anni a venire».
In mezzo ai concerti troverà tempo per un po' di vacanza estiva, anche in Puglia?
«Da piccolo andavo sempre in vacanza nel Salento, a Leuca. Poi ho tantissimi amici, è un posto in cui mi sento sempre a casa. In tutta la Puglia la gente ai live è calorosa, è bellissimo lavorare lì, e anche se ci vado per suonare è sempre come staccare, si fa tutto in relax».