«L'eco dei tuoi no», Reverendo insieme a Claver Gold per il remix prodotto da Gian Flores
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L'intervista
Bianca Chiriatti
09 Dicembre 2019
Dopo 17 anni di repliche, con oltre 4 milioni di spettatori solo in Italia, torna in scena a Bari Notre Dame de Paris, l’opera popolare moderna con le musiche di Riccardo Cocciante, tratta dal romanzo di Victor Hugo. L’appuntamento è al PalaFlorio, da martedì 10 a domenica 15 dicembre, e nel cast, oltre a Giò Di Tonno (Quasimodo), Elhaida Dani (Esmeralda), vincitrice della prima edizione di The Voice of Italy e Vittorio Matteucci (Frollo), c'è il pugliese Graziano Galatone, nato a Palagianello (Ta), che dal 2002 veste i panni del perfido capitano Febo.
Cosa si prova a portare in scena ancora una volta «Notre Dame de Paris?»
«È sicuramente un onore far parte ancora di questo cast, vuol dire che il personaggio funziona, è artisticamente credibile, e il pubblico è affezionato allo spettacolo e a noi attori. È curioso come a volte vengano a trovarci in camerino alcuni fan che ci portano foto di tanti anni fa, in cui erano venuti a vederci da bambini, e oggi sono più che ventenni! Mi diverte molto».
Lei è una delle colonne portanti del cast, presente fin dalla prima messinscena: qual è la forza di quest’opera, ancora così acclamata dopo quasi 18 anni di repliche?
«Il pubblico italiano è romantico, ci si affeziona spesso alle storie d’amore, poi le canzoni sono diventate veri e propri classici, si canticchiano subito, e più un motivo è orecchiabile, più entra nei cuori della gente. È questa la forza di Notre Dame, insieme alla costruzione dello spettacolo, alla regia, all’innovazione. Il pubblico viene per assistere, ma anche per cantare, vuole essere coinvolto»
A quale tratto del personaggio di Febo è più affezionato?
«Febo non è una bella persona, non è un tipo piacevole, ma ha comunque un ruolo chiave nello spettacolo, viene manipolato da tutti, è il demone della situazione. Alla fine, però, gli arriva la fregatura, perché è vero che gli altri muoiono e lui sopravvive, ma sposa Fiordaliso. Che forse è anche peggio della morte».
Ha ribadito spesso e volentieri il forte legame con la sua regione. Com’è il pubblico pugliese?
«Senza dubbio gli spettatori del Sud sono più calorosi, per natura. Altrove il pubblico è più composto, ma questo spettacolo rende la platea unica e riconoscibile: mentre al Teatro dell’Opera un certo coinvolgimento sarebbe un elemento di disturbo, qui si cerca l'interazione, e gli spettatori rispondono con entusiasmo»
Oggi secondo lei qual è la situazione del teatro musicale in Italia?
«Il genere dell’opera è rimasto integro per decenni, ma io non sono mai chiuso davanti alle evoluzioni. Tutti i classici se trasformati con nuove tecnologie, strumenti, musicalitá, possono innovarsi ed essere recepiti da un pubblico più vasto, anche più giovane. È così che Notre Dame ha avuto questo successo»
Che progetti ha Graziano Galatone appena finita la tournée?
«Tutti i giorni sono impegnato su Rai 2 con I Fatti Vostri, sto facendo la spola tra Roma e le varie cittá dove siamo impegnati con gli spettacoli, è faticoso ma sono molto felice. Quest’estate invece sarò in giro con la mia band, con uno show più leggero: divento intrattenitore puro, nelle piazze, in eventi e concerti, raccogliendo le più belle canzoni italiane e internazionali. Il pubblico apprezza questa mia versatilitá».
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