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Ucraina, da Policoro a Medyka per prendere i profughi suoi familiari e portarli in Basilicata

 
Donato Mastrangelo

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Donato Mastrangelo

Un viaggio in automobile di 2500 chilometri per raggiungere la cittadina polacca dove confluiscono gli ucraini che scappano dalla guerra

Venerdì 25 Marzo 2022, 12:32

MATERA - Un viaggio in automobile di 2500 chilometri da Policoro a Medyka, il piccolo villaggio polacco dove confluiscono migliaia di profughi ucraini che scappano dalla guerra. E' quello che Iryna (il nome è di fantasia per rispettare la scelta di riservatezza della donna) ha compiuto per raggiungere le nuore e i nipoti e condurli con loro in Basilicata. Insieme a lei il marito mentre i due figli ufficiali dell'esercito ucraino sono impegnati sul fronte per contrastare l'aggressione russa. E' stata una lunga attesa in quel luogo di frontiera dell'Unione Europa; un tempo lungo, carico di sofferenza e lacrime, tra il paesaggio ammantato di neve e i tanti disagi leniti soltanto dalla presenza della Croce Rossa e dei tanti volontari che cercano di fronteggiare l'emergenza umanitaria.

«Abbiamo aspettato due giorni e due notti - dice Iryna, con la voce rotta dalla commozione - prima di rivedere i nostri parenti che provenivano da Leopoli. C'era tantissima gente che dopo giorni di stenti arrivava dall'Ucraina, in gran parte giunti a piedi. E poi i bus che attendevano questi connazionali per portarli chissà verso quale destinazione ma comunque lontani dall'orrore della guerra». La coppia ucraina vive in Italia da quasi 24 anni, lavora dignitosamente ed è ben integrata nel contesto locale. Il pensiero di Iryna non può che essere rivolto ai suoi due figli. «Sono loro a chiamare, quando possono. Abbiamo ricevuto tanta solidarietà e offerte di aiuto a Policoro per sostenere i nostri parenti che ora vivono con noi. Vorremmo che questa guerra finisse quanto prima perché, se così non fosse, dopo l'Ucraina toccherebbe ad altri Paesi. E' doveroso riflettere sulla minaccia che incombe per l'Europa intera perché Putin non si fermerebbe alla mia nazione. Il mio cuore è sempre in Ucraina. E' inconcepibile che la Russia spari sai suoi fratelli ucraini». 

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