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Bari, studenti e caro affitti «Cercare casa è come giocare a Monopoly» VIDEO

 
Redazione online

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Il flashmob organizzato dal collettivo Link Bari : «Ma non solo caro affitti: quest’anno 700 idonei non assegnatari di alloggio»

Venerdì 12 Maggio 2023, 15:45

BARI - «Via Giulio Petroni, 350 euro». «Via De Rossi, 420 euro». «Imprevisto: non funziona la caldaia. Paghi 100 euro». Il flash-mob dell’associazione studentesca Link a Bari si è trasformato in un Monopoly a cielo aperto: gli universitari, dopo la protesta delle tende dei giorni scorsi, hanno manifestato nella piazza su cui si affacciano l’Ateneo e altri palazzi dell’UniBa contro il caro affitti, chiedendo più tutele sul diritto allo studio e la revisione del canone concordato. «Protestiamo contro la lesione del nostro diritto allo studio e all’abitare. Abbiamo bisogno che si investa in residenzialità universitaria, che le politiche cittadine siano rivolte a garantire a tutti, studenti e lavoratori, un alloggio dignitoso a prezzi accessibili», raccontano i ragazzi del collettivo Link. «Serve un canone concordato che risponda ai bisogni degli studenti, che metta un freno al costo degli affitti, serve riqualificare gli immobili e contrastare il nero» Dichiara Mery Coppolecchia, rappresentante degli studenti di Link Bari e candidata al Senato Accademico per il biennio 2023-25.

«Non solo caro affitti, ancora oggi moltissimi studenti idonei al posto alloggio nelle residenze ADISU non possono accedervi a causa della carenza di posti. Grazie al nostro lavoro si sono avviati i lavori per una nuova residenza nel quartiere Libertà, nel palazzo ex nautico, che ridurrà il divario tra idonei e assegnatari di posto alloggio. Crediamo, comunque, che per garantire il diritto alla casa a tutti gli studenti e tutte le studentesse serva una visione politica di sviluppo della città che ponga un freno al turismo incontrollato e alla speculazione che ne consegue, costruendo una città che tenga conto dei bisogni di chi la vive ogni giorno. Servono investimenti e politiche chiare: il governo nazionale, in materia di diritto allo studio, evidenzia tante mancanze, costruendo misure improvvisate non affiancate da fondi adeguati a sostenerle” conclude Noemi Sassanelli, rappresentante di Link Bari, candidata al Consiglio di Amministrazione ADISU per il biennio 2023-25. La situazione, denunciano, è peggiorata dopo la pandemia: "Oggi non si trovano prezzi inferiori ai 300 euro».

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