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L'ultimo saluto all'operaio morto nel porto di Taranto, il parroco: «Sapeva amare»

 
Redazione online (Foto Todaro)

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I funerali si sono svolti nella chiesa della Madonna di Fatima. Il messaggio del vescovo

Venerdì 25 Marzo 2022, 17:40

18:36

TARANTO -  «Io ho sentito tante testimonianze su Massimo, era un bravo ragazzo, sapeva amare, era bravo, e questo ci serve. Queste parole ci dicono che lui è nelle mani di Dio. In questi momenti non ci sono parole, ci può essere soltanto vicinanza». Così don Pasquale Laporta nell’omelia per i funerali, celebrati nella chiesa Nostra Signora di Fatima della borgata di Talsano, di Massimo De Vita, il 45enne operaio morto martedì scorso a seguito di un incidente sul lavoro nell’area pubblica del quarto sporgente. De Vita, in carico alla Compagnia portuale Neptunia, è stato schiacciato da un telaio in acciaio che si è ribaltato durante operazioni di movimentazione di pale eoliche danneggiate scaricate poco prima da una nave cargo. All’esterno della chiesa diverse corone di fiori degli amici e dei colleghi. Sulla bara, rose rosse e bianche. Don Pasquale ha letto un messaggio, poi consegnato alla moglie e ai due figli di De Vita, inviato dall’arcivescovo Filippo Santoro, per il quale gli incidenti mortali sul lavoro rappresentano qualcosa di «inaccettabile per una società che si dica civile». 

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