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Brindisi, la fermata ferroviaria «Ospedale Perrino» attiva solo «a metà»

 
Redazione online

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La nota dell'associazione L'Isola che non c'è, che ha raccolto anche le dichiarazioni del direttore Asl De Nuccio: «Obiettivo migliorare l'accessibilità ai luoghi di cura» 

Giovedì 16 Novembre 2023, 12:30

BRINDISI - «Era il 2016, Trenitalia e Regione annunciavano l’attivazione della fermata presso l’ospedale Perrino di Brindisi e la Cittadella della Ricerca. Un'infrastruttura che avrebbe migliorato la mobilità ferroviaria lungo la linea Taranto-Brindisi e la fruibilità di queste due istituzioni pubbliche a beneficio dei cittadini dei Comuni che insistono su quella tratta». Comincia così la nota diffusa da L'Isola che non c'è. «Quel progetto, realizzato da Rete Ferroviaria Italiana, costato 650mila euro e che ha comportato anche la chiusura di tre passaggi a livello sulla linea Brindisi-Taranto, fu destinato ai soli passeggeri di quella linea per consentire loro di raggiungere “agevolmente” l’ospedale più importante della provincia e la Cittadella (all’interno della quale insistono Università e importanti aziende nel campo della ricerca)».

«Così, a distanza di anni questa infrastruttura viene utilizzata solo dai passeggeri della linea Taranto-Brindisi, essendo stato progettato e realizzato un unico marciapiede a ridosso del binario di questa linea. Tutti gli altri treni regionali (e non) che transitano sugli altri due binari adiacenti (della linea Bari-Lecce) non possono invece fermarsi, perché non esiste un marciapiede e un sottopasso che consenta, a chi utilizza quest’altra linea, di scendere dal convoglio e raggiungere in sicurezza il piazzale della stazione. Non conosciamo in dettaglio il progetto iniziale di questa importante infrastruttura realizzata da Rfi, né pare che fosse stato previsto un successivo utilizzo a beneficio della linea Bari-Lecce. Ci chiediamo, per cominciare, se non sia possibile già da subito aumentare, oltre alle frequenze dei treni sulla linea Brindisi-Taranto, anche le fermate al Perrino e alla Cittadella. Una richiesta condivisa dallo stesso direttore generale della Asl Maurizio De Nuccio, il quale considera “questo eventuale incremento un importante servizio di accessibilità per il Perrino”».

«La proposta l’abbiamo estesa all’Assessore Regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia, che subito l’ha girata al direttore regionale di Trenitalia, Giuseppe Falbo. Quest’ultimo si è detto disponibile a verificare la possibilità di prevedere ulteriori fermate dei treni che servono la linea Brindisi-Taranto. Toccherà invece ad Rfi, d’accordo con la Regione Puglia, valutare se e come rendere accessibile la fermata al Perrino anche per la linea Bari-Lecce. Dunque avviare uno studio per la realizzazione di una nuova banchina e di un sottopasso al servizio di quest’altra linea. In attesa che Rfi su proposta della Regione (attraverso il Contratto di servizio) valuti la soluzione progettuale e il relativo finanziamento (da parte di Rfi), abbiamo proposto al direttore della Asl, Maurizio De Nuccio, di coinvolgere il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, affinché avvii una bonifica dell’area adiacente la stazione; l’Associazione si impegnerà a coinvolgere gli altri enti interessati (la Provincia?) per far completare i lavori (da anni “sospesi”) lungo il viale che collega la stazione ferroviaria con il Perrino. L’Associazione ha anche proposto di organizzare un incontro tra i soggetti interessati (in questo caso, Asl, Comune e la stessa Provincia che controlla la società di trasporto su gomma) per migliorare i servizi di accessibilità all’interno dell’Ospedale. Per esempio consentendo ai bus (non solo urbani) della Stp di accedere all’interno del perimetro dell’ospedale».

«A questo proposito, i direttori della Stp e della Asl si sono detti disponibili e pronti ad incontrarsi insieme alla Associazione venerdì 24 novembre (alle ore 15) per studiare una soluzione che consenta agli autobus di accedere quanto più vicino ai vari padiglioni della struttura ospedaliera, attualmente distanti anche 300-400 metri dalla fermata dei mezzi, realizzata davanti al cancello di ingresso del nosocomio. Una analoga soluzione bisognerebbe trovarla anche per il parcheggio “dedicato” ai visitatori per i quali, invece, bisognerebbe destinare quello interno (riservato per ora al personale sanitario)».

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