BISCEGLIE - Lamiere accartocciate, pareti rivestite di vetro sventrate dalle forza delle lingue di fuoco. E intorno a questo scenario che segna quasi la fine di un mito, a far da triste scenografia non è il fumo “ghiacciato” delle centinaia di torte nuziali che hanno sfilato sulla “Vetta dei Divi”, ma l’odore acre di un incendio “purificatore”, per il quale cioè non si esclude il dolo.
Le cause dell’incendio sono in corso di accertamento in base ai rilievi effettuati dalla “scientifica”. Erano circa le ore 15 di ieri pomeriggio, nel pieno della “controra” in cui tutti, o quasi, riposano quando si è verificato un incendio nell’area più suggestiva dell’ex Centro Turistico Mastrogiacomo di Bisceglie, la parte degli uffici sottostante alla così detta “Vetta dei Divi” che si affaccia nella lama Paterno, zona naturalistica mozzafiato, nonostante intorno si scorge tra gli ulivi il cemento di ville e di scuole costruite e mai aperte. Alcuni residenti e bagnanti di passaggio hanno notato che dalla struttura ricevimenti fuoriusciva un fumo denso ed hanno lanciato l’allarme.
I vigili del fuoco del distaccamento di Molfetta hanno evitato che le fiamme si propagassero in altre aree. Contenuti i danni. Non ha subito danni il “tempo” della musica, la famosa mega discoteca Divinae Follie” che è da settimane in pole position per riaprire le porte e dare inizio alle danze. La riapertura è prevista per il 18 luglio, in occasione del trentennale della fondazione. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale Tenenza che hanno avviato le indagini.
È stato soccorso dall’èquipe del 118 un uomo di 78 anni trovato all’interno della struttura, trasportato in ospedale “Vittorio Emanuele II” a quanto pare in stato confusionale. Dunque se da una parte si procede con i “sigilli” dall’altra ci si appresta a riaccendere le luci policrome e gli altoparlanti a diffondere musica, ritmi, remix.
Si torna a ballare su una delle piste più rinomate nella storia del divertimento italiano, dal nome criptato: “Df”. La mega discoteca, infatti, era rimasta in letargo ed in silenzio per lunghi anni a causa di un crack finanziario e del contenzioso nella famiglia proprietaria, finiti in Tribunale e quindi, data la situazione debitoria “caduta” in ginocchio davanti al martelletto dell’asta pubblica, con l’annessa sala ricevimenti.
A guidare la “rinascita” è l’imprenditore molfettese Roberto Maggialetti che insegue il miracolo di far riaprire le porte. Divertimento e lavoro. Tra nostalgie e ferite difficili da sanare. Si balla in mascherina. Anche il Covid-19 si ferma, per dar spazio al popolo della notte.
(foto Calvaresi)