Venerdì 14 Novembre 2025 | 12:30

Bari, studenti scendono in piazza contro il Governo: «Università sempre più esclusive. Si finanzia la guerra e non l'istruzione»

Bari, studenti scendono in piazza contro il Governo: «Università sempre più esclusive. Si finanzia la guerra e non l'istruzione»

 
Redazione online

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Questa mattina il corteo tra le vie del centro: «Anche le amministrazioni locali sono responsabili»

Venerdì 14 Novembre 2025, 10:56

11:02

Gli studenti scendono in piazza a Bari contro «un modello di scuola che opprime e che non lascia spazio alla voce degli studenti». Lo si legge in una nota di UdS , UDU e Zona Franka, che oggi sfilano in corteo per le strade del capoluogo pugliese in opposizione al modello politico che «il Governo e il ministro Valditara stanno portando avanti in materia di istruzione pubblica», come dichiara Sabrina Fanelli, Coordinatrice di UdS Bari.

«Il governo con i suoi ministri, Valditara e Bernini, ci dimostra ogni giorno quale idea hanno per la formazione in questo paese. Tagli di 88 milioni alle scuole, centinaia di milioni di euro di tagli sull'FFO e riforme che rendono la ricerca un viatico per la precarietà eterna. Il tutto mentre si continuano a finanziare Armi e e guerre sulle spalle di una generazione senza futuro, di una generazione costretta a scappare dalle proprie città perché privata di qualsiasi prospettiva. Ma noi siamo convinti che il futuro è nostro e dobbiamo costruirlo Oggi chiedendo investimenti sulla formazione, investimenti sullo sviluppo dei territori meridionali e sulla creazione di una società in cui le minoranze non siano discriminate e in cui l'essere donna non significhi subire condizioni di subalternità per tutta la vita» prosegue Sahar Locaputo, Coordinatrice di UdU Bari. «Scuole e Università pubbliche - aggiunge - devono tornare ad essere un presidio di inclusione ed emancipazione socioeconomica, rappresentando degli spazi in cui la formazione funga da presupposto allo sviluppo del pensiero critico e non sia asservita all’ideologia conservatrice che ci vuole rendere cittadini passivi e ubbidienti».

«Se il governo ha delle responsabilità enormi non possiamo tacere di fronte le amministrazioni locali le quali hanno il dovere e la responsabilità politica di costruire un modello di città alternativo, in cui è possibile essere giovani e studenti, in cui è possibile stare insieme e aggregarsi in spazi pubblici e liberi. Vogliamo che il comune e la città metropolitana si impegnino a garantire l'accesso gratuito alla cultura e ai trasporti. Vogliamo che le scuole della nostra città siano sicure e aperte tutti i pomeriggi affinchè tornino ad essere presidi di libertà e giustizia lì dove libertà e giustizia non trovano spazio alcuno. Vogliamo che alle Università della nostra città venga riconosciuto un ruolo fondamentale nel tracciare le linee di sviluppo che interesseranno lanostra città» conclude Gennaro Cifinelli, Coordinatore di Zona Franka.

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