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Bitetto, dipinti su porte e pareti: «Così rivive il centro storico»

 
leo maggio

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L’artista Maddalena Marzulli: «Volti, occhi e sguardi delle persone a disposizione della collettività e per sentirci meno soli»

Martedì 20 Maggio 2025, 13:17

BITETTO - I cittadini protagonisti del rilancio del borgo antico con un modello di cura ispirato a bellezza, condivisione e gentilezza. «Un centro storico è come avere un cuore tra le mani, ci sono le case dei nonni, ci sono i ricordi, c’è la storia di una comunità» spiega Maddalena Marzulli, 37 anni, pittrice. Ha un lutto grande nel cuore che ha trasformato in energia creativa, dipingendo volti, occhi e sguardi su vecchie porte, pareti e pezzi di muro. È in quei disegni ispirati al pittore francese William Adolphe Bouguereau che Maddalena Marzulli ha ritrovato il suo spazio civico e l’occasione per asciugare le lacrime con la passione per la pittura. «Dipingo i volti delle persone, i loro occhi, un modo per non sentirci soli mettendo l’arte a disposizione della collettività».

Era il 2023 quando la vecchia porta di una casa disabitata a pochi metri dalla sua abitazione di via Maddalena le solleticò l’idea. Una chiacchierata con il nonno e si convinse che un po’ di colore avrebbe restituito a quella vecchia porta un po’ di bellezza. Il suo primo lavoro è nato così, il volto di una signora anziana. «Ho immaginato l’ultima nonnina che ha vissuto in quella casa, non può finire tutto nell’abbandono, in qualche modo la sua storia doveva continuare».
Da allora i residenti bussano e Maddalena risponde, prestandosi gratuitamente con pennelli e colori per restituire dignità a muri scalcinati e portoni segnati dal tempo. È la tragica morte del fratello a spingere Maddalena a guardare il mondo e la società con una luce diversa. «Dipingere per seminare bellezza e coinvolgere le persone perché si curino di più del loro centro storico, l’anima di un paese».

Sino ad oggi Maddalena ha dipinto una decina di volti, tra bambini, angeli e donne. Insieme a lei altri compagni di viaggio e tanti cittadini che, grazie al loro e impegno, si sono attivati nel rilancio del borgo antico anche con piantine, piccole istallazioni e tanta dedizione. Francesco Occhiogrosso, conosciuto in paese come il “nonno dei sassi”, raccoglie pietre dai campi, le dipinge e le regala. Qualcuno le fissa sugli usci delle porte. «Solo per un sorriso», spiega Occhiogrosso, lasciando le sue pietre colorate anche per strada per fare in modo che qualcuno le trovi.

In piazzetta Santa Margherita, invece, ci sono Maria Binetti, Rosy Chiapparino e Carmela Iacovelli tre artiste che realizzano manufatti artigianali da cartapesta, ceramica, legno e materiale di riciclo in un antico sottano messo a disposizione gratuita da un residente. Hanno chiamato il loro laboratorio Harambeè, un nome africano che significa collaborazione. «Avevamo il sogno di fare comunità coltivando la nostra passione, con la nostra creatività vogliamo contribuire a dare un’anima al borgo antico» spiegano le tre donne. Più avanti il laboratorio di Mino Marrone: realizza presepi tutto l’anno, accoglie i viandanti del Cammino Materano, li accompagna alla scoperta degli angoli più suggestivi del paese regalando loro un braccialetto autoprodotto realizzato con i noccioli delle olive termiti, una specialità tipica bitettese. «Abbiamo a cuore il nostro borgo - conclude Maddalena Marzulli - forse la bellezza non salverà il mondo ma sicuramente lo farà durare un po’ di più».

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