«La Pinacoteca comunale è tornata a riabbracciare la città in un modo bellissimo. Ringrazio le mamme, i papà e i bambini che hanno partecipato con tanto entusiasmo diventando protagonisti assoluti di queste due giornate. Una due-giorni bellissima e inedita frutto della scelta lungimirante da parte della nostra Amministrazione di aderire stabilmente al circuito “Case della Memoria”». E' il commento del sindaco di Terlizzi Ninni Gemmato sul successo della «I Giornata nazionale delle Case-Museo dei Personaggi Illustri», iniziativa promossa dal circuito Case della Memoria.
Il 2 e 3 aprile, gli spazi della Pinacoteca «Michele De Napoli» hanno ospitato tante famiglie, bambini e laboratori didattici dedicati proprio all’illustre concittadino terlizzese. Il terlizzese Michele de Napoli come Carducci, Verdi, Leonardo, Cavour, Quasimodo, Boccaccio, Puccini e di tanti altri artisti italiani: per due giorni, in tutta Italia, le loro dimore sono state aperte per permettere ai cittadini di conoscere da vicino le loro storie e le loro opere. «Non abbiamo mai smesso di investire in cultura anche quando l’intero settore nazionale si era fermato in tutta Italia a causa della pandemia - osserva l’assessore alla Cultura Lucrezia Chiapparino -. L’adesione al circuito nazionale Case della Memoria, il progetto del Servizio Civile Universale che dopo tanti anni Terlizzi ha ritrovato e il rafforzamento dell’ufficio Cultura, sono mosse che vanno tutte nella direzione di valorizzare le potenzialità culturali di Terlizzi e del suo patrimonio artistico-culturale». Poi il sindaco Gemmato spiega che «la nostra scelta di aderire al circuito nazionale Case della Memoria per la prima volta proietta la Pinacoteca di Terlizzi in una dimensione nazionale, favorisce visibilità, nuove sinergie e opportunità per partecipare ancora ad altre iniziative».
Michele De Napoli, a cui è dedicata la Casa-museo dalla sua cittadina, è stato un pittore e politico che ha vissuto lungo il secolo Diciannovesimo secolo. Frutto dell'intensa stagione romana, dei rapporti allacciati con altri pittori e dello studio dei classici è il Prometeo che, esposto alla Biennale del 1841, meritò la grande medaglia d'oro e fu anch'esso acquistato dal re (ora è a Capodimonte). Il largo successo di pubblico e di critica ottenuto dal dipinto procurò a De Napoli la nomina a socio corrispondente della Regia Accademia e a professore onorario presso l'istituto di belle arti di Napoli.