Bari - Se la Puglia non si fosse uniformata alle regioni che hanno posticipato la data di avvio dei saldi al 1° agosto, oggi ci sarebbe stato il debutto delle vendite di fine stagione. È quanto accadrà soltanto in Calabria e in Sicilia: qui la battaglia condotta a livello nazionale dalle associazioni del commercio, convinte che il rinvio è indispensabile a colmare le perdite del lockdown, non ha persuaso le due giunte regionali.
Al di là, però, delle buone intenzioni e delle rivendicazioni delle confederazioni di categoria, gli operatori baresi della moda anche questa volta hanno preferito giocare d'anticipo: gli sconti alla cassa sono quasi ovunque la regola. Sin dai primi giorni della riapertura dei negozi, dopo lo stop imposto dal coronavirus, i clienti sono stati accolti da timidi ribassi di benvenuto. Ora però le vetrine tappezzate con le percentuali di sconto e i messaggi sui telefonini hanno davvero il sapore dei saldi.
Si tratta di vendite sottobanco? Macché, tutto lecito, tutto alla luce del sole. Del resto le promozioni sono autorizzate fino ai 15 giorni precedenti l'avvio dei saldi.
E il consumatore che fa? Quello che ha sempre fatto: qualora abbia avuto la fortuna di conservare lo stipendio anche nei mesi segnati dalla piaga del Covid entra in camerino e indossa i capi prescelti. Non sempre però la visita si conclude con una transazione: è in crescita il numero delle aziende che ha scelto di premiare i clienti che fanno acquisti sul web. Meglio, allora, tornare a casa e fare il pagamento dal divano.
Sulle e-mail e sui telefonini messaggi come questo si sovrappongono: «Occasione imperdibile. Rinnova il guardaroba risparmiando fino al 60% sulla collezione primavera-estate. Ti aspettano tanti capi e accessori a un prezzo imbattibile». Quindi le istruzioni sono queste: provare gli abiti e le scarpe nei magazzini - il più delle volte questo tipo di pubblicità appartiene ai megastore oppure alle catene degli outlet grandi firme – annotare modello, colore e taglia per poi procedere con l'acquisto online.
Carlo Saponaro, presidente provinciale di Federmoda-Confcommercio e fra i decani del commercio barese, si stringe nelle spalle: «Tutto vero. E pensare che la richiesta di far slittare i saldi è partita proprio dalla Puglia! Si tratta, nelle intenzioni, di un provvedimento che vuole tutelare gli interessi degli imprenditori e metterli in condizione di onorare gli impegni con i fornitori. Ognuno, però, è libero di adottare autonome politiche di vendita, seppur a discapito della categoria. Vorrei ricordare a tutti che i saldi dovrebbero servire a smaltire la merce ma a fine stagione, non all'inizio dell'estate. Invece il disordine regna sovrano. C'è già il problema dell'inappetenza al consumo e così si disorienta ulteriormente il cliente».
Dopo il blocco di un mese e mezzo, quel ritocco del prezzo non può che essere gradito. Negli store a basso costo si arriva fino alla metà del costo indicato sul cartellino. Nelle boutique lo sconto alla cassa si aggira fra il 20 e il 30% esattamente come accade nei primi dieci giorni di saldi. «In ogni caso – conclude Saponaro – ad agosto la moda non andrà in ferie. A differenza dell'anno scorso, non ci saranno gli stranieri, forse qualche turista da fuori regione. Mi auguro che il Comune predisponga un calendario di eventi in grado di attirare i consumatori da tutta la Puglia. La situazione è tragica».