Buongiorno! Eccoci, siamo ancora qui, nonostante me! Dire così, è praticamente un modo come un altro per mettersi a parte civile come diceva Porziella delle siringhe, famosa attrice drammatica, regista, autrice, sceneggiatrice, cantante, musicista, ma soprattutto moglie del marito. Ecco, la settimana scorsa ho parlato di matrimoni, di unioni d’amore, anche opportunistici.
Porziella era una con le idee precise; prima di morire fu intervistata le fu chiesto: «Perché hai sposato tuo marito?» Lei rispose: «Quello stava!»
Poi le fu chiesto ancora: «Come eri vestita?»
E lei di contro: «Beh la sposa di solito è vestita in bianco; è vestita in bianco perché il bianco rappresenta la purezza, la gioia, la fedeltà, l’amore, la felicità». Bene, rispose il giornalista: «Quindi la sposa si veste in bianco e perché lo sposo si veste in nero?» Porziella si girò sui tacchi e andò via. Sono domande imbarazzanti specialmente per chi ha scheletri nell’armadio.
Naturalmente lo scheletro è allegorico.
Come quello che vide uno scheletro con in mano un boccale di birra e ai suoi piedi uno straccio e chiese: «Come mai hai lo straccio?» E lo scheletro rispose: «Mi serve dopo che ho bevuto tutta la birra!»
Oddio non si scherza sullo scheletro o sui morti degli altri, però lo scheletro di cui parlavo era mio zio Gino, per cui parlo soltanto dei morti miei e non si offende nessuno. Bene, parliamo ora dei vivi. Chiedo scusa per certi paragoni o per i giochi di parole, che si fanno principalmente con le parole che hanno un doppio significato, dando così origine ad inequivoci equivoci. E così ci si mette a parte civile, come diceva, appunto, Porziella delle siringhe.
Siamo in settembre, i negozi hanno riaperto, molti sono rientrati dalle vacanze, altri non ancora. Altri sono felici di rientrare al lavoro pur di non stare a casa. Molti si buttano nel fiume pensando di essere solubili, ma niente, poi tornano a casa dalla moglie. Ho saputo che addirittura uno a Torre Quetta, prima di buttarsi a mare ha chiesto: «Ma ci sono coccodrilli?» «No» gli ha risposto il sindaco della notte, «ci sono soltanto zanzare!»
A proposito di zanzare, va detto che con la nuova stagione teatrale si riprende a fare teatro a Bari. A Bari, oltre al Petruzzelli, il Piccinni e i Teatri di Bari, gli altri rimasti sono tutti «comici»!
Stiamo parlando di Teatro, però per fare prima, ci sono altri canali, per esempio un canale televisivo oppure per chi ha più facoltà c’è il «canalone»!
Oddio, per fare spettacolo ci sono tante altre possibilità, l’importante è che si riesca a distrarre e divertire con poco. Una volta per divertirsi si giocava al «virruzzo», a «nascondino», a «staccio», a «moscacieca», a «sguincio», a «mbond», al «dottore» oppure a «boccia». Questo mi ricorda quando andavo a scuola e ci si chiedeva che differenza c’è fra il maestro e l’alunna? Il maestro boccia, l’alunna sboccia, era la risposta.
Anche oggi, senza giocare a nascondino, si gioca a boccia. Ognuno ha la sua politica di vita. A proposito di politica, oggi per fare politica in Italia si può fare con cinque vocali diverse per ognuna: razzo, rezzo, rizzo, rozzo, ruzzo; pazzo, pezzo, pizzo, pozzo, puzzo… e basta così!
Comunque, tornando a parlare di Teatro, per chi non dovesse riuscire a saperlo fare consiglio di trovare un partner o una partner e giocare «a bocce», anche se per farlo occorrono le palle!