Da ieri mattina linee intasate come alla mezzanotte del 31 dicembre. Questa cosa di Chiara e Fedez che si sono lasciati ha sollevato una mole di dati on line e interazioni social che neanche Sanremo. Via la guerra in Ucraina, via la morte sospetta di Navalny, via i morti di Israele e Palestina. Non ci interessano più, c’è qualcosa di più importante di cui discutere.
Da domenica scorsa Fedez non è più rincasato, non perché non ricordi più la via di casa o in quale delle tante case dovesse ritirarsi, ma perché Dagospia prima e a seguire tutte le altre testate giornalistiche parlano di venti di separazione in casa Ferragnez. Stamattina per strada la gente non parlava di altro, e non perché io abbia origliato le conversazioni altrui, ma semplicemente perché le mode sono cicliche e i nostri smartphone sono diventati dei moderni walkie-talkie: nessuno più parla al telefono utilizzandolo per la funzione per la quale è stato creato, ma tutti con il vivavoce condividendo le proprie conversazioni ad alta voce ovunque, dal supermercato, alla strada, persino al cinema e teatro. Nell’epoca dell’intelligenza artificiale siamo regrediti ai walkie-talkie.
“Passo e chiudo” si diceva per chiudere una conversazione, la stessa cosa che forse avrà detto Fedez volando con la sua assistente a Miami per riordinare le idee e le risposte che avrebbe potuto ma non è riuscito a dare a Travaglio durante il suo podcast. Separazione reale? O una nuova stagione della loro serie? Comprendere cosa sia vero e cosa sia falso nella vita di ogni giorno diventa sempre più difficile. Nel dubbio le nonne di tutta Italia, followers e vere groupie di Chiara che hanno visto crescere Leone e Vittoria e frequentano più loro sui social che i loro stessi nipoti, hanno creato un gruppo whatsapp con milioni di partecipanti per decidere i turni di chi li terrà quando la madre e il padre saranno a lavoro. Sono libere lunedì sera, martedì mattina e il venerdì pomeriggio, quando non ci sono spesa, pilates e Maria De Filippi.