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Ilva, il sindacato: «Al momento
non ci sono condizioni per accordo»

Ilva, il sindacato: «Al momento
non ci sono condizioni per accordo»

 
Franco Giuliano

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Franco Giuliano

Ilva

Giovedì 05 Aprile 2018, 09:37

TARANTO - «Convocati come organizzazioni sindacali in seduta ristretta prima con il governo e successivamente con i vertici di ArcelorMittal abbiamo potuto constatare che non vi è condizione alcuna per giungere ad un accordo». Lo sottolineano in una nota Sergio Bellavita, dirigente dell’Usb (Unione sindacale di base) nazionale, e Francesco Rizzo dell’Usb di Taranto, all’indomani del nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito del negoziato per la cessione dell’Ilva.

«La piena garanzia occupazionale - aggiungono - dovrebbe riguardare solo 10.000 lavoratori sugli attuali 14.000 e comunque solo sino al 2023, data oltre la quale gli organici potrebbero persino scendere a 8.500. Il colosso dell’acciaio inoltre pretende di rivedere, in peggio ovviamente, le attuali condizioni economiche e normative dei lavoratori Ilva».

Al momento, evidenziano ancora i due sindacalisti, non c'è alcuna "garanzia sul mantenimento dei diritti di legge in capo ai singoli lavoratori è stata espressa con chiarezza. La responsabilità del governo è gravissima: ha messo in vendita Ilva, la più grande acciaieria d’Europa, a prezzo di realizzo senza pretendere in alcun modo la garanzia occupazionale e la continuità dei diritti per tutti i lavoratori. Per queste ragioni è necessario che sia il governo stesso a dichiarare superate le condizioni di cessione pattuite con ArcelorMittal allo scopo di consentire quindi un vero negoziato».

Se non si superano «tali umilianti condizioni - concludono - non sarà in alcun modo possibile sottoscrivere un accordo. Arcelormittal non è l’unica impresa interessata ad acquisire Ilva. Senza una disponibilità reale ad assumere tutti i lavoratori, mantenendo loro i diritti acquisiti, il prossimo incontro dell’11 aprile è destinato a sancire la fine del tavolo di confronto».

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