LECCE - Il gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura, ha concesso la riapertura dell’indagine archiviata nel febbraio 2017 sulla costruzione del gasdotto Tap che porterà gas dal Mar Caspio alla Puglia. Il fascicolo, per false dichiarazioni relative all’inizio dei lavori, dovrà stabilire - a quanto riporta un giornale locale - se siano stati rispettati tutti i termini di legge e le prescrizioni sui rischi per l’incolumità pubblica ed i danni per l'ambiente. Rispetto all’indagine archiviata circa un anno fa, questa inchiesta dovrà approfondire se il gasdotto Tap debba essere assoggettato alla normativa 'Severo III'. Per questo i pm dovranno valutare non solo la condotta ed il terminale di riduzione del gas in costruzione a San Foca di Melendugno (Lecce) ed oggetto della prima indagine archiviata, ma l’intero impianto: il gasdotto Tap e il suo collegamento con la rete Snam nel tratto tra Brindisi e Mesagne.
In sostanza, la magistratura dovrà valutare se in questo contesto più ampio esista o meno la possibilità dello sforamento del tetto delle 50 tonnellate di gas nel terminale previsto dalla 'Seveso III'. Per il solo terminale di San Foca Tap ha certificato una soglia di 48,6 tonnellate.
L’indagine è stata avviata dopo l’esposto depositato da otto sindaci che chiedono ai magistrati di valutare se il gasdotto debba essere valutato un unico impianto da San Foca a Mesagne e se debba essere, quindi, soggetto ad una nuova Valutazione di impatto ambientale.
Lecce, Pm riapre
Lecce, Pm riapre
Martedì 09 Gennaio 2018, 10:36