di ADELE GALETTA
CEGLIE - Esotico, carismatico, fiero, affascinante e allo stesso tempo potente, il cavallo purosangue arabo egiziano ha letteralmente conquistato il cuore di Ceglie Messapica così tanto che da un paio di anni, infatti, nel cuore della Valle d’Itria, in una distesa di oltre 100 ettari, in Contrada Facciasquata, è sorto un prestigioso allevamento allo stato brado che ospita circa 40 esemplari (e 15 puledri sono attesi per il 2017) dalla groppa d’oro. Il loro valore, infatti, supera abbondantemente quello di una Ferrari. Ad avviare questa attività, il giovane Pietro Giannetto, Stud Manager di Al Murad Stud, associata con l’organizzazione mondiale di allevamenti di questo tipo che, dalla Sicilia e dopo alcuni anni di lavoro negli Emirati, incantato dalla bellezza di questo territorio, arriva in terra messapica e dà vita a questa importante attività nella Masseria di proprietà del noto medico e gallerista napoletano Maurizio Morra Greco.
“Alleviamo purosangue per le Famiglie reali del Qatar, Kuwait Egitto e Oman fin dalla nascita – dichiara Pietro – in questi mesi abbiamo avuto numerosi contatti, dallo Sceicco Hamad Ali Thani fino alla Principessa reale Alia Hussein di Giordania ( cognata della famosa Rania) aprendo, così, la strada ad accordi diplomatici futuri. Lo Sceicco, infatti, ha promesso che a settembre verrà a farci visita in Masseria perchè c’è l’intenzione di avviare scambi interculturali tra Puglia e Qatar anche dal punto di vista turistico e non solo prettamente per l’allevamento di cavalli”.
Maometto fu il primo fra gli arabi a capire l’importanza dell’allevamento in purezza di questa razza di cavalli e trasmise questa filosofia ai suoi seguaci facendone quasi un obbligo religioso. Testa corta, fronte larga, occhi enormi pieni di espressione, orecchie fini e mobili, collo arcuato, spalle e pastorali ben inclinati. La schiena larga e corta, la profondità e l’ampiezza toracica segno distintivo della sua forza. L’arabo differisce dagli altri cavalli per costituzione e temperamento, è compatto nella conformazione e famoso per la sua resistenza.
“Questi cavalli – continua Giannetto – vengono usati per gare di bellezza. Quelli, invece, non morfologicamente perfetti sono utilizzati per gare endurance, di lunga distanza, che si fanno nel deserto. Il nostro, infatti, è un clima favorevole per l’allevamento perché ha stagioni regolari”. Nell’azienda collaborano altre sette persone e l’intenzione di Giannetto è di avviare collaborazioni con l’Università di Bari e corsi di ippoterapia. “Mi auguro che le Istituzioni possano tendere la mano – conclude Pietro – perché questa realtà presente in questo importante territorio può significare davvero un’importante punto di sviluppo”.