A pochi passi dalla battigia un bar estemporaneo, privo di regolari licenze, ma ricco di charme “casereccio”: affitta ombrelloni e tavoli a soli 7 euro e vende bevande, caffè e snack a prezzi sorprendentemente bassi, in antitesi con il caro vacanze pugliesi (ricordate la frisa gourmet a 17 euro di Torre San Giovanni?). Il tutto, condito da un irresistibile spirito di sopravvivenza urbana.
E poi tante persone che in una torrida domenica d’agosto riscoprono la spiaggia del “salotto buono” della città: giovani, famiglie con bimbi piccoli, coppie di anziani prendono d’assalto le limpide acque di fronte al Lungomare in cerca di refrigerio e di relax.
Eppure, a Lido Taranto, storico pezzo di città, simbolo di un boom economico lontano sessant’anni, il bagno non si può fare. O meglio, non ancora. Cartelli di divieti non se ne vedono, ma viene da chiedersi se non siano stati rimossi proprio dai cittadini che vogliono continuare a bagnarsi a due passi dalla Rotonda. Fatto sta che l’intera area non è balneabile, uno status quo che non cmbierà nemmeno al termine dei lavori di riqualificazione che stanno interessando Lido Taranto, proprio per riportare questa area ai fasti di un tempo...