TARANTO - Due ali di folla – quasi metaforicamente a rappresentare i due mari della città – abbracciano con l’affetto che merita Antonio Diodato che, dopo il recente successo del Festival di Sanremo, torna a lasciarsi “accarezzare” dalla sua Taranto. E sono, non uno, ma due mari di amore. Mette le mani tra i capelli Diodato quando, ieri pomeriggio, salendo sul palco allestito nella Galleria Auchan per il firmacopie organizzato da Mondadori, sente quanto i suoi concittadini abbiano imparato a “far rumore” insieme a lui. Sarà stata pure numerosa la folla incontrata in altre librerie in giro per l’Italia, ma qui il saluto, le mani alzate, l’urlo dei sui fan hanno tutto il sapore del ritorno a casa. E, certo, quando il ritorno è all’insegna del successo, il sapore è molto più intenso. Tutto evidentemente da gustare. Anche perché lui ha ripagato Taranto dedicandole la canzone vincitrice e Taranto ora lo ripaga così.
Diodato arriva quando il pubblico è assiepato lì ormai da qualche ora, ma sapientemente “riscaldato” dal conduttore della radio “Ciccio Riccio”. I due ultimi successi, la canzone che ha vinto Sanremo e quella candidata come Miglior Canzone Originale al David di Donatello, sono la colonna sonora dell’attesa. Note e ritornelli, parole, risuonano con insistenza sempre più incalzante, cantate quasi a squarciagola dal pubblico presente. “Ciccio Riccio” è lì a strappare col microfono le emozioni dei fan in prima fila. Le due composizioni musicali più recenti e più note trovano il loro fil rouge: impariamo a far rumore in una città in bilico tra lavoro e salute, ma….che vita meravigliosa!!
Quando Diodato infila la porta principale d’ingresso della Galleria, i suoi fan sono davvero pronti ora a fare tanto “rumore”. Col passo quasi felpato e leggero, sorriso stampato sul volto felice, il volo sul palco dura quasi un attimo. Lo inchiodano centinaia di occhi, lo accarezzano le urla festose, lo salutano centinaia di braccia e mani che reggono i tanti cd venduti. Imbraccia la chitarra e riparte con quei motivi che stanno diventando la colonna sonora di tante vite e tante storie. «E non lo so se mi fa bene, Se il tuo rumore mi conviene, Ma fai rumore sì, Che non lo posso sopportare, Questo silenzio innaturale tra me e te». A cantare il testo dal vivo unendo la propria voce a quella di Antonio - come lo acclamano tutti – fa un effetto completamente diverso. L’incanto si ripete persino con un coinvolgimento maggiore quando le parole sono quelle che accarezzano di più il cuore: «Ah che vita meravigliosa, Questa vita dolorosa, seducente, miracolosa, Vita che mi spingi in mezzo al mare, Mi fai piangere e ballare come un pazzo insieme a te…». C’è persino il tempo della commozione per chi, al di qua delle transenne, assiste sulla sua sedia a rotelle. Piccoli momenti felici, piccole grandi emozioni ritratte e conservate nelle memorie smart di centinaia di telefonini e serrate nel cuore di tantissimi fan. “Poi ci abbracciamo”, aveva detto prima di cantare. E mantiene la sua promessa. Dopo aver cantato e ripetuto più volte i ritornelli più cari, è lì a concedersi a tantissimi selfie, e tantissime foto. Poi ordinatamente comincia il rito del firmacopie. Sul palco, uno alla volta, arrivano i fan. C’è il tempo per una firma ed una foto, con ciascuno di loro. E sono circa 360, per quel che sanno gli altri in attesa, contenti di attenderlo fino a fine serata. Fuori dalla Galleria, ancora una volta un tramonto spettacolare regala nuvole rosa sullo sfondo azzurro del cielo. Per chiudere un giorno di felice serenità donata alla città dei due mari, in attesa delle ulteriori occasioni di incontro promesse.