Tredici arresti, 15 denunce, sequestri di armi, droga e di uno jammer. E’ il bilancio di una vasta operazione della polizia di Stato in diverse province del Nord della Puglia, in particolare nei centri ad alta densità criminale di Cerignola, Andria e Bitonto, luoghi di spaccio e intimidazioni. Impegnati 400 poliziotti, coordinati dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, che hanno setacciato il territorio con perquisizioni, rastrellamenti, posti di blocco e controlli.
In azione le Squadre Mobili delle Questure di Bari, Foggia e della provincia Barletta-Andria-Trani, oltre alle SISCO (Sezioni investigative alle dirette dipendenze del Servizio Centrale Operativo) di Bari, Lecce, Napoli, Potenza e Campobasso, che nelle scorse settimane hanno svolto, nei territori interessati, preliminari investigazioni volte a raccogliere in modo capillare informazioni su soggetti e luoghi pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, che sono stati colpiti con l’operazione odierna.
Nel territorio di Cerignola l’operazione si è concentrata sulla zona Torricelli e San Samuele, quartiere conosciuto anche come “Fort Apache”, noto alle cronache per le attività di spaccio di sostanze stupefacenti e perché proprio in questo luogo si ritengono essere stati pianificati molti assalti a furgoni portavalori di tutta Italia. Nel corso dei controlli effettuati presso autodemolitori locali, con l’ausilio della Polizia Stradale, sono stati rinvenuti e sequestrati quasi 9000 pezzi di ricambio di automobili di alta gamma, di sospetta provenienza illecita, pronti per essere rivenduti, di cui più di 6000 all’interno di un solo deposito.
Ad Andria l’operazione ha riguardato il quartiere San Valentino, nel recente passato interessato da numerosi incendi dolosi ed intimidazioni realizzate dalla criminalità organizzata andriese.
A Bitonto, è stata colpita la zona del Borgo Antico e la zona 167, anche conosciuta come la “Scampia” di Bitonto perché interessata da un massivo fenomeno di vendita a cielo aperto di sostanze stupefacenti con capi, vedette e pusher. Nello stesso territorio sono stati rinvenuti e sequestrati un inibitore di frequenze (jammer) utilizzato per disturbare i segnali degli apparati radio e telefoni cellulari, agevolando la commissione di reati, così come tre parrucche utilizzate per i travisamenti.
A seguito della pressione esercitata sui sodalizi criminali operanti in questi territori, durante l’operazione sono state arrestate 13 persone, mentre 15 sono state deferite all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà. Nel medesimo contesto geografico sono state eseguite 127 perquisizioni domiciliari e 86 controlli ai sottoposti agli arresti domiciliari.
Sono inoltre stati eseguiti oltre 300 posti di controllo e 4 posti di blocco con gli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine e delle UOPI, con più di diecimila persone controllate ed identificate e più di 5000 veicoli controllati. Nei territori interessati dall’attività sono state sequestrate 3 pistole e 3 armi da punta e taglio. Infine, all’esito della vasta operazione è stato sequestrato quasi un kilogrammo di sostanze stupefacenti, in alcuni casi occultate in cantine e terrazzi.
«Complimenti alla Polizia di Stato per la vasta operazione di polizia giudiziaria di queste ore nel nord della Puglia: 400 operatori della Polizia, coordinati dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, hanno portato avanti un’azione poderosa di contrasto alla criminalità, in particolare ad Andria, quartiere San Valentino, a Bitonto, nel Borgo antico e nella zona 167, conosciuta come la Scampia locale, e a Cerignola. Dopo le operazioni ad alto impatto di queste settimane, un altro messaggio forte dello Stato: non possono esistere zone franche in Italia. Lo Stato non indietreggia e non si lascia intimidire». E’ quanto dichiara Alessandro Battilocchio (Fi), presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie.
«Non possono esistere - conclude - cittadini di serie Z e lo Stato è impegnato, a tutti i livelli, in un’azione di presidio del territorio e di ripristino della legalità, che sta andando avanti con rinnovato vigore. La commissione inchiesta periferie sta seguendo con attenzione questa fase e proseguirà nel suo lavoro di monitoraggio, analisi, proposta e presenza».