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Marco Tronchetti Provera al Libro Possibile: «Il futuro lo costruiamo noi umani non l'IA»

 
Redazione online

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I dazi? «L'Europa tratti fino ad arrivare a un accordo

Venerdì 11 Luglio 2025, 15:10

Le aziende «devono innovare. L’Italia è un Paese creativo e si deve avere la capacità di costruire il futuro usando bene le tecnologie e le intelligenze delle persone. Gli italiani hanno delle capacità straordinarie, bisogna metterli di fronte a delle sfide, sennò si annoiano e bisogna trovare un modo perché i giovani entrino nel circuito del lavoro in modo costruttivo, cioè vedendo delle opportunità, superando i blocchi che in Italia ci sono». Lo dice Marco Tronchetti Provera, protagonista, con il giornalista Antonello Piroso e lo scrittore Tommaso Pincio, al Libro possibile, il festival sostenuto da Pirelli in corso a Polignano a Mare, di un incontro su Turning Points, il report annuale 2024 del gruppo che da 15 anni, unisce alla parte sui 'numeri, uno sguardo sulla realtà sociale e culturale.
Uno sguardo che stavolta si concentra sul racconto di un mondo in continuo cambiamento attraverso cinque parole chiave: post, orologio, alberi, meditazione, tatuaggio, con interventi monografici che sono firmati da Pincio (vincitore del Premio Strega 2025 per la traduzione), lo scrittore, storico e fotografo Teju Cole; il biologo e scrittore David George Haskell; la poetessa italiana Mariangela Gualtieri e lo scrittore premio Strega 2013 Walter Siti.
«Fra le trasformazioni di oggi, c'è la crescita dell’intelligenza artificiale che nella vita di tutti può essere un grande vantaggio - osserva Tronchetti Provera -. In medicina può far succedere cose meravigliose, ma è una tecnologia che può essere utilizzata in modo negativo. Nelle aziende è un acceleratore di novità. Quello che è fondamentale è che si formino giovani per renderli in grado di usare bene l'intelligenza artificiale. Bisogna che ci sia una base di cultura, di formazione, perché l’IA non ci insegna niente, raccoglie quello che noi abbiamo fatto e detto fino all’istante prima. La proiezione sul futuro la facciamo noi umani, giusta o sbagliata che sia e se ci affidiamo solo all’intelligenza artificiale non avremo certamente un mondo migliore. Siamo noi che lo dobbiamo costruire».
Prima sul palco e poi con il giornalisti, il vicepresidente esecutivo di Pirelli affronta anche temi come la guerra in Ucraina e i dazi. «Se volessimo far finire la guerra in Ucraina, il mondo occidentale potrebbe riunirsi e decidere che la guerra finisca, la storia è fatta di trattati di pace. La responsabilità dell’occidente è creare tavoli di pace e sia con le armi del commercio che della finanza si potrebbero portare sia l’Ucraina che la Russia al tavolo, ma bisogna volerlo" osserva. Rispetto alle tariffe, Tronchetti Provera è convinto che trattare con Trump voglia dire «avere capacità di negoziazione, l’Europa è un grande mercato, ma è difficile trovare un punto di incontro tra i vari Paesi. Oggi ha un processo decisionale, lento lo deve accelerare, bisogna sedersi al tavolo e continuare a trattare finché non c'è l’accordo, lo si deve trovare». In Europa «dobbiamo fare di tutto per semplificare il processo decisionale così da poter negoziare sui dazi, usando i nostri punti di forza e cercando di raggiungere un equilibrio perché l’incertezza di questi mesi è il danno peggiore». Ci sono «ancora, uno, due mesi di tempo, poi la situazione (economica) comincerà a diventare pericolosa. Stiamo già perdendo crescita, è fondamentale riuscire a trovare un accordo e tenere l’occidente unito». L’atteggiamento del governo Meloni «mi pare quello giusto - aggiunge il manager -: l’Italia è rimasta come ponte rispetto alle posizioni di chiusura di altri Paesi».
Venendo alle parole simbolo di Turning Points, come orologio, "confesso di avere buon rapporto col tempo, cerco di usarlo nel modo migliore - spiega -. Per me il tempo è sempre guardare avanti, non ne sono ossessionato». Il tempo «è un compagno che ti fa correre in avanti, non lo vedo come qualcosa che ti frena. Siamo tutti un unicum che vive il suo tempo. Quello che è importante e che dico sempre anche ai nipoti è che non deve essere mai buttato via». È importante anche per i giovani "guardare avanti, loro sono per me energia e futuro». È fondamentale puntare sulla loro educazione «che vuol dire senso dello Stato, responsabilità personale, capacità di cercare di costruire il proprio futuro, sapendo che non si può solo criticare quello che si ha intorno»

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