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Roseto Valfortore, il comune è pieno di sorgenti, ma dai rubinetti esce acqua sporca. Aqp rassicura: «Acqua di buona qualità»

 
Antonio Monaco

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Antonio Monaco

Sul disservizio l'amministrazione avvisa i cittadini di rivolgersi all'Aqp che ha prontamente risposto specificando che l'eventuale disservizio è legato alla corretta manutenzione delle tubature di pertinenza condominiale

Lunedì 14 Marzo 2022, 13:57

16 Marzo 2022, 12:51

ROSETO VALFORTORE - È quasi un anno che a Roseto Valfortore dai rubinetti delle case esce acqua torbida che, com’era prevedibile, non viene bevuta dagli abitanti del piccolo centro del Subappennino dauno. L'inconveniente si è presentato da quando la gestione della rete idrica del paese è stata ceduta dal Comune all’Acquedotto Pugliese che, di fatto, utilizza le acque provenienti dalla diga di Occhito. Una decisione, quella dell’ente locale (di cui pubblichiamo anche un avviso alla cittadinanza sul caso), che ha suscitato un forte disappunto tra la gente, a tal punto che tutti sono stati costretti a ripiegare sulle acque imbottigliate per soddisfare i bisogni alimentari perché, al di là della torbidità, l’acqua è vischiosa e maleodorante. Ma l'Acquedotto Pugliese, attraverso l'avviso del Comune inviato alla cittadinanza, aveva comunicato ai residenti che si sarebbero verificati questi disagi. Una situazione comunque paradossale alla luce delle sorgenti di acqua di cui il territorio di Roseto è ricco (se ne contano una quarantina) e, soprattutto, perché il paese preappenninico fu uno dei primi comuni della Puglia a dotarsi di un acquedotto e di una rete idrica autonomi, sin dal 1927.

Roseto Valfortore è un paese ricco di acqua, anche di qualità, tanto che sul finire degli anni Cinquanta, un noto avvocato che viveva a Bari, ma di origini rosetane, voleva impiantare una piccola industria per l’imbottigliamento e la commercializzazione delle acque che sgorgavano da alcune sorgenti situate in località «Pietrera». Da un anno, invece, gli abitanti di Roseto non possono bere l’acqua delle loro case, costretti a comprare quella imbottigliata. Insomma, oltre al danno (anche quello ambientale considerato l’aumento esponenziale di consumo di involucri in plastica) anche la beffa: l’acqua con il passaggio alla gestione dell’Acquedotto pugliese costa di più e nessuno la beve.

LA NOTA DI AQP - In riferimento all’articolo relativo alla qualità dell’acqua erogata sull’abitato di Roseto Valfortore (Fg), Acquedotto Pugliese informa che l’acqua erogata è di ottima qualità. Tutti i prelievi e i campionamenti eseguiti dai tecnici preposti ai controlli igienico-sanitari, sia presso i serbatoi cittadini sia sui tronchi idrici della rete urbana, confermano la bontà della risorsa idrica erogata. Al contempo, la direzione Lavori di AQP competente esegue in maniera programmata opportuni lavaggi dei tronchi idrici non riscontrando alcun problema sulla qualità della risorsa.

I casi di presunta acqua non conforme - si legge nella nota - riguardano eventi isolati e puntuali, prontamente verificati dai tecnici di Acquedotto Pugliese, non riconducibili alla gestione della rete idrica urbana né ad alcun intervento di manutenzione e/o regolazione della risorsa idrica. Si evidenzia, altresì, che Acquedotto Pugliese è responsabile della qualità dell’acqua erogata fino al punto di consegna, inteso come il punto in cui si verifica l’allaccio del condominio o della singola unità immobiliare; da quel punto in poi, l’impianto è di proprietà privata. È quindi responsabilità dell’amministratore di condominio o del singolo proprietario garantire l’idoneità igienico-sanitaria della rete di distribuzione interna e delle eventuali riserve idriche.

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