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Redazione online
13 Settembre 2020
FOGGIA - «Siamo tutti antifascisti»: è quanto urlato da una trentina di contestatori durante il comizio del leader della Lega, Matteo Salvini, in piazza Municipio a San Giovanni Rotondo, nel Foggiano. Alcuni manifestanti hanno anche sventolato cartelli con la scritta «Il razzismo uccide». Il leader della Lega anche stavolta ha dovuto fare i conti con i contestatori, tenuti a debita distanza dal palco e dalla piazza della Lega antistante il Comune, dalla barriera formata dai carabinieri.
Fischi e cori hanno accompagnato l'intervento del senatore. E non sono mancati i momenti di tensione quando il segretario federale del Carroccio ha risposto a chi gli urlava scontro 'Scemo, scemo", bollando i manifestanti come «fischiettanti che cercano fascisti in assenza di fascisti». E ancora, «se l'uomo mangia male poi viene su come quelli là» ha detto con il dito rivolto al drappello di oppositori, circa 150 secondo alcune indiscrezioni. «Mia figlia che ha 7 anni ha un pensiero più evoluto di voi» ha aggiunto il leader del Carroccio, che prima di arrivare in piazza accolto dalla candidata di casa Marianna Natale, ha fatto visita alla tomba di San Pio.
«La mia è stata una visita privata riservata. L’uomo non è solo carne ma è soprattutto spirito per chi ci crede. Io ho la fortuna e la gioia di credere e quindi per me la visita di oggi pomeriggio è una visita particolare. Non è solo la visita a San Giovanni Rotondo, è altro». ha dichiarato Salvini che sta prendendo parte a una serie di incontri elettorali in Puglia in vista delle prossime elezioni regionali. «Essere a San Giovanni Rotondo da San Pio è per me motivo di orgoglio», ha detto infine Salvini.
LA VISITA A LUCERA - Il leader della Lega Matteo Salvini è arrivato in piazza Cattedrale a Lucera dove è stato accolto dagli applausi dei simpatizzanti, uno dei quali gli ha regalato un rosario. Sullo sfondo della piazza un gruppo di contestatori a cui è stato impedito l’accesso nell’area del palco. I manifestanti, molti dei quali giovanissimi, hanno esposto cartelli con le frasi: «Siamo terroni fino a quando non servono i voti"; «Senza confini mai con Salvini"; e «Ma Salvini lo Sa che a Lucera la madonna è nera?». «Non accompagnerò i miei figli a scuola perché sono lontano per lavoro. Però ci sono milioni di famiglie che, per colpa di un Governo che ha perso mesi di tempo, non accompagneranno nessuno a scuola. Mancano 60mila
insegnanti, mancano 20mila aule, mancano i bidelli, mancano le mense». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini,
parlando con i giornalisti a Lucera (Foggia) dell’avvio dell’attività scolastica.
«Abbiamo votato sì quattro volte, il Parlamento può lavorare bene anche con meno parlamentari. Io non cambio idea per la poltrona, come Renzi e il Pd che prima votano no e poi votano sì, e poi votano forse. Abbiamo votato sì e voteremo sì». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Lucera (Foggia) nell’ambito di un tour elettorale.
«A me - ha aggiunto - interessa però il voto dei pugliesi per la Puglia, il voto dei toscani per la Toscana. Qui in Puglia c'è da riaprire ospedali, ci sono da aiutare agricoltori in difficoltà. Ci son da sistemare ferrovie ed acquedotti. Quindi il voto della Puglia non è un voto ideologico ma un voto di concretezza». «Se sono contenti di quello che hanno fatto Vendola ed Emiliano continuano a votare a sinistra - ha concluso - altrimenti scelgono l’unica vera novità di queste elezioni»
«Orrore a Foggia. Un’operatrice socio-sanitaria invita un extracomunitario del Mali, senza fissa dimora, privo di permesso di soggiorno e già noto alle Forze dell’Ordine, a mettersi la mascherina, lui la massacra di botte rompendole il naso. Ma dove siamo arrivati??? Un comportamento abominevole, ancora più grave perché viene da chi nel nostro Paese è ospite. Pena esemplare e tolleranza zero per chi viene a portare violenza e inciviltà in casa nostra». Lo scrive su Facebook il leader della Lega, Matteo Salvini, oggi in Puglia per un tour elettorale.
Salvini, che su Fb pubblica le foto di una donna col volto insanguinato, si riferisce al 36enne arrestato perché l’8 settembre avrebbe picchiato una donna che gli chiedeva di indossare la mascherina mentre erano in fila con altre persone allo sportello di un Caaf della Cgil a Foggia.
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