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Bari, riapre al pubblico il Kursaal Santalucia

 
Redazione online

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Vi portiamo in anteprima nello storico cinema teatro completamente restaurato

Lunedì 21 Giugno 2021, 17:02

05 Ottobre 2022, 18:42

Bari - A meno di due anni dall’avvio dei lavori il restauro del Teatro Kursaal Santalucia è completato e con la stagione artistica 2021/22 diventerà «Casa delle Arti e dei Suoni» tornando alla piena fruizione pubblica. Oggi la prima apertura al pubblico con l'evento simbolico «Solstizio della Cultura» dedicato alla ripartenza e alla rinascita.

Il restauro è stato sviluppato direttamente da Regione Puglia in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari. «Quando sono diventato sindaco di Bari, c’era solo un mezzo teatro aperto, che era il teatro Piccinni e che peraltro funzionava sulla base di una firma che dovevo mettere ogni volta assumendomi tutte le responsabilità, perché il teatro era completamente illegittimo - il commento di Michele Emiliano -   Il Kursaal Santalucia è il quarto teatro che viene riaperto negli ultimi anni nella città di Bari. Nel resto della Puglia abbiamo riaperto e ristrutturato tutti i teatri che a quell’epoca risultavano non agibili, da Foggia, a Lecce, a Brindisi.  Questo è simbolo del cambiamento della Regione Puglia e della città di Bari».

Il governatore si è anche abbandonato a ricordi familiari: «Qui dentro si è creata la premessa della mia nascita, perché mio nonno, Michele Emiliano, e mia nonna, Concetta Piemontese, che erano un maresciallo dell’esercito italiano e una casalinga, hanno fatto il loro ricevimento di nozze, come tante famiglie non particolarmente agiate, nella sala Giuseppina. Quindi per me è un momento anche di ricordo di questo grand’uomo del quale io non ho parlato mai, mio nonno, che si è fatto praticamente tre guerre e che per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò fu prigioniero insieme ai due figli più grandi in Germania per molti anni, compromettendo la sua salute.  Un ricordo che gli voglio dedicare». 

Le visite guidate al cantiere, realizzate in collaborazione con la delegazione FAI Fondo Ambiente Italiano di Bari e l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari e grazie alla disponibilità il raggruppamento di imprese appaltatrici guidato dalla COBAR S.p.A. di Altamura , in programma questa sera, sono andate esaurite in pochi minuti.

«Per Bari questa riapertura rappresenta simbolicamente un solstizio della cultura, in cui la luce e il calore di una nuova stagione tornano dopo il buio e le chiusure dovute alle restrizioni imposte dalla pandemia. – le parole di Antonio Decaro -  Dopo un lungo e accurato restauro, un altro importante teatro della città torna a splendere completando così quel mosaico dell'offerta culturale che oggi, nel raggio di un miglio, vede finalmente riaperti quattro prestigiosi teatri, ciascuno con le sue specificità e la sua storia.  La città ha scommesso sulla cultura tanti anni fa, quando nessuno ci credeva. Abbiamo cercato i fondi, appaltato gare, seguito i lavori e affrontato anche molti ostacoli. Lo abbiamo fatto tutti insieme: Regione Puglia, Comune di Bari, Ministero dei Beni Culturali e Soprintendenza. Si sono avvicendati sindaci, presidenti, assessori, ministri, dirigenti e funzionari, e nessuno ha mai mollato, perché la cultura appartiene a tutti ed è da qui che abbiamo scelto di ricominciare, oggi come tanti anni fa».

All'inaugurazione hanno preso parte anche Loredana Capone, presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Massimo Bray, assessore regionale alla Cultura, Tutela e sviluppo delle imprese culturali, Turismo, Maria Piccarreta, segretario regionale MiC, Michele Carella, Direttore Lavori Restauro e l’artista Alfredo Pirri. 

«Per me è un orgoglio essere in questo posto pieno di fascino, avevo avuto il piacere di vedere i lavori in fase di completamento, credo che sia la restituzione non solo alla città e alla regione, ma all’intero paese di un capolavoro- dichiara l’assessore Massimo Bray -  uno degli esempi del grande Liberty italiano e l’esempio di come delle maestranze pugliesi abbiano saputo lavorare ad un restauro fatto a regola d’arte. Devo dire che spesso ammiriamo questi restauri in altri luoghi invece questa volta diamo una grande dimostrazione di cosa significhi il lavoro fatto dalle maestranze di questa regione. Credo che sarà un luogo che dovrà e potrà segnare il forte valore che diamo alla Cultura in Puglia, un luogo che dovrà accogliere, più giorni possibili,  manifestazioni culturali».

Recuperata anche la Sala Giuseppina, spazio magnifico (circa 285 mq) impreziosito da affreschi e stucchi eseguiti dai fratelli torinesi Mario e Guido Prayer, noti artisti decoratori dell'epoca),  con il restauro è stata riportata al suo fasto originario, restituendole una armonia assai vicina a quella originale. Al secondo piano, invece,  uno spazio roof-garden di circa 256 mq, progettato nel 1989 dall’architetto Paolo Portoghesi: spazio interessante, molto luminoso, con una vista mozzafiato è stato affidato all’artista Alfredo Pirri per farne un’istallazione contemporanea, ma anche uno spazio espositivo, un luogo di ricerca e sperimentazione di nuovi linguaggi. Dal roof-garden è possibile accedere ad un ultimo livello costituito da due terrazzi calpestabili (circa 130 mq) che consentono di godere di una ulteriore e diversa vista sulla città e sul suo mare.

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