«È tutto vero». Michele Salomone, volto notissimo del giornalismo sportivo, ha letto ieri sulle colonne della Gazzetta, la denuncia di Piero Di Bello sull’inaccessibilità del Pronto Soccorso dell’Ospedaletto a causa del traffico infernale delle ore di punta in via Amendola.
Salomone, percorre via Amendola ogni giorno, abitando in zona. «All’assessore comunale al traffico Scaramuzzi - spiega alla Gazzetta - ho suggerito da tempo il rimedio. Viaggio in tutta Italia e in molte città situazioni del genere sono state risolte efficacemente. In uscita da Bari su Via Amendola si forma, soprattutto nelle ore di punta, una coda interminabile che arriva addirittura in viale Einaudi. Il perché è presto detto - dice ancora Salomone : il tutto ha origine in tangenziale direzione sud. Si forma la coda per chi deve uscire verso Taranto; per evitarla, molti prendono l'uscita successiva (quella verso San Pasquale), percorrono la rotonda di Mungivacca e risolvono il problema. Chi invece esce dalla città, alla stessa rotonda deve dare la precedenza a questi signori. E si forma la coda. Il problema si risolve con la direzione obbligatoria per chi entra a Bari su via Amendola. Avranno un po’ di pazienza gli automobilisti che devono svoltare in via Conte Giusso, ma si scoraggerebbe chi vuole evitare la coda in uscita della tangenziale verso Taranto. E all’Ospedaletto non ci sarebbero più code».
Salomone interpreta il pensiero di moltissimi automobilisti e residenti che ogni giorno, in determinate fasce orarie, rimangono imbottigliati su un’arteria che nonostante il raddoppio non riesce a contenere l’immenso flusso veicolare quotidiano. Da gennaio, oltretutto, la situazione è destinata a peggiorare per l’avvio dei lavori di riqualificazione finanziali dal Pnrr. In via Amendola il cantiere interesserà circia 1.300 metri di carreggiata, con il rifacimento del manto stradale, nuovi marciapiedi, impianti di illuminazione a led e una pista ciclabile in continuità con quella già realizzata. Il cronoprogramma prevede 213 giorni di lavori per via Amendola. Per il 2026 sarà il caso di sperimentare viabilità alternative. (red. cro.)
















