BARI - Il mondo di Vanni era colorato. Soprattutto di bianco e di rosso, i simboli della squadra del cuore, La Bari, come la chiamava lui. Era sempre lì, in curva Nord a cantare, soffrire, gioire, in casa e nelle trasferte più lontane in giro per l’Italia, dai tempi degli irriducibili Ultras fino al gruppo XXX Bari. Poi un aneurisma cerebrale, a 54 anni, ha deciso di trasformare improvvisamente quei colori nel nero del buio. Loro, i tifosi, hanno presidiato il Policlinico con tenacia e speranza in attesa del miracolo. Vanni Cocozza, purtroppo, non c’è più. Lascia due figlie piccole.
Ma la curva Nord non dimentica. Così gli amici di sempre hanno deciso di farsi carico del funerale, di avvolgere il feretro in una bandiera - col volto sorridente di Vanni - che sarà poi sventolata durante ogni partita. Per fermare il tempo, quello che scorre inesorabilmente in avanti, senza darti la possibilità di tornare indietro. Un gesto concreto di affetto e stima, quello del gruppo XXX Bari, che ti riconcilia con la curva, centro pulsante di ogni stadio e col calcio, troppe volte al centro di notizie più legate alla cronaca nera che alla passione per la squadra. È l’altro volto del mondo ultrà, variegato, con le sue innegabili contraddizioni ma con un cuore grande e generoso. Un gesto capace di restituire il mondo a colori anche a chi ci ha lasciato e un segno indelebile ai suoi genitori e ai fratelli.
I funerali di Vanni si sono tenuti oggi, 31 maggio, alle 11, nella chiesa di Santa Maria Maddalena, in via Grimoaldo degli Alfaraniti 1, a Carrassi.