Sabato 06 Settembre 2025 | 06:00

Corruzione in sanità, l’Oncologico in prima linea. Il procuratore Nitti: «Servono interventi di sistema» VIDEO

 
Redazione online (Video Donato Fasano)

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Dopo gli episodi negativi che hanno visto protagonisti alcuni medici. Il dg Delle Donne: «Lavoriamo sulla formazione»

Martedì 27 Maggio 2025, 18:58

19:00

BARI - «All'Oncologico di Bari in passato si sono verificati episodi gravi nei quali medici si sono fatti corrompere, o comunque hanno chiesto soldi ai propri pazienti. Siamo consapevoli che questi fenomeni devono essere innanzitutto eliminati dall'interno, nella complessità della macchina sanitaria, che talvolta consente a chi non è fedele alle norme giuridiche, ma anche ai principi di Ippocrate, di gestire la propria attività in modo sbagliato». Lo ha detto il presidente della Regione Michele Emiliano, intervenendo all'incontro organizzato dall’Irccs Giovanni Paolo II di Bari, «Il fenomeno della corruzione. Profili morali, etici e di responsabilità penale, amministrativa e contabile».

«La corruzione – ha commentato il procuratore di Trani, Renato Nitti, tra gli ospiti della giornata - investe molti settori, quello della sanità è tra i più critici. Non basta colpire il singolo atto corruttivo, si arriverebbe sempre troppo tardi. Basta quindi colpire semplicemente delle condotte che magari si sono diffuse e contrarie ai doveri di ufficio, anche se non sono corruttive. Per questo bisogna elevare la soglia di attenzione: occorre spiegare che determinate condotte sono contrarie agli interessi pubblici».

Della strategia di contrasto alla corruzione ha parlato il direttore generale Alessandro Delle Donne. «I nostri progetti – ha detto Delle Donne - riguardano la ricerca scientifica, la parte sanitaria ma soprattutto quella amministrativa. Dobbiamo imparare a collaborare con i principi etici e morali che sono sottostanti a quelli giuridici. La collettività non va mai tradita con atti di dispersione o malversazione che sviano gli obiettivi di tutela della salute pubblica. Dobbiamo lavorare sui dipendenti, sulla condivisione della res pubblica quale finalità cui dobbiamo tutti quanti propendere».

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