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Bari, don Angelo dopo il trasferimento al Libertà: «È un quartiere problematico ma non bisogna stigmatizzarlo»

 
Carmen Palma

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Carmen Palma

Le parole del sacerdote don Angelo Cassano a margine dell'incontro «Capaci di impegno. Anticorpi di antimafia sociale in circolo», promosso dal Municipio I e da Libera Puglia, con l’obiettivo di sollecitare la società civile nella lotta alla criminalità organizzata

Martedì 20 Maggio 2025, 19:34

BARI - "Nel Libertà ho trovato un quartiere ricco, vivace, una vivace rete di collaborazione tra associazioni e parrocchie. Certo è un quartiere con le sue problematiche, ma bisogna fare attenzione a non stigmatizzarlo. Qui ci sono molti lavoratori migranti che si sono ben inseriti, bisogna bisogna saper cogliere le opportunità che il quartiere ci offre. Mi sono sentito Ben accolto". Così don Angelo Cassano a margine dell'incontro «Capaci di impegno. Anticorpi di antimafia sociale in circolo», promosso dal Municipio I e da Libera Puglia, con l’obiettivo di sollecitare la società civile nella lotta alla criminalità organizzata e favorire la creazione di una comunità alternativa alle mafie stesse. Un primo bilancio dopo il trasferimento del parroco nella parrocchia San Carlo Borromeo. Hanno partecipato anche il questore di Bari Massimo Gambino e il procuratore di Bari Roberto Rossi.

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