«Bari Senza Regole», dai social l'appuntamento nell'Umbertino: e i residenti gettano secchi d'acqua dai balconi. Il sindaco: «Basta caos»
«Bari Senza Regole», dai social l'appuntamento nell'Umbertino: e i residenti gettano secchi d'acqua dai balconi. Il sindaco: «Basta caos»
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Redazione online
Nuova notte insonne per gli abitanti del quartiere: «Le forze dell'ordine intervenute solo dopo alcune ore». L'attacco di Vito Leccese: «Atteggiamento ingiustificabile»
Venerdì 09 Maggio 2025, 14:54
10 Maggio 2025, 16:02
BARI - Nuova notte di festeggiamenti per San Nicola, nuova notte insonne per i residenti dell'Umbertino. Quella iniziata dai giovani si può definire una vera e propria «protesta» contro le restrizioni anti movida, siglata sotto il nome di «Bari Senza Regole». Un movimento provocatorio nato sui social e che adesso si riversa in strada, con tanto di microfono e cassa per la musica, in particolare nelle vie dell'Umbertino, cuore della movida barese. E nelle stories del profilo social che porta questa nome, lo scrivono pubblicamente: «BSR va avanti».
Nei video pubblicati su Instagram e TikTok dagli avventori dell'appuntamento auto organizzato, si vedono centinaia di ragazzi ballare e cantare a squarciagola nel famoso quadrilatero dell'Umbertino - e non solo. Un "karaoke" auto gestito, insomma, andato in scena prima nella notte tra il 7 e l'8 maggio, e poi di nuovo tra l'8 e l'9 maggio. Nei commenti c'è chi loda l'iniziativa, parlando di divertimento sano. Chi non è contento, invece, è il Comitato Salvaguardia Zona Umbertino, che testimonia anche di "secchi d'acqua gettati dai balconi": «Ed anche questa notte nel Far West dell' Umbertino dj set, canti e balli (anche sulle auto in sosta) per tutta la notte - scrive l'amministratore Mauro Gargano - Quanto sta avvenendo non può passare come semplice "divertimento giovanile". Vi è una chiara volontà di irridere e sfidare con la consapevolezza della impunità. Ripetutamente e a più voci chiamate le forze dell'ordine. Intervento però avvenuto solo a distanza di ore».
Il sindaco: «Atteggiamento ingiustificabile. È questa la libertà?»
Il sindaco Vito Leccese, con un post sui social, attacca duramente ciò che sta avvenendo e annuncia una stretta dei controlli da parte delle Forze dell'Ordine. «Ciò che è accaduto in queste sere in alcune strade del quartiere Umbertino è ingiustificabile e inaccettabile. E non perché tanti ragazzi abbiano deciso di vivere la festa del Santo Patrono per strada, divertendosi, ma perché chi ha organizzato questi "eventi" e chi ballava e cantava a squarciagola fino a notte fonda, non solo violava la legge, ma lo faceva anzi nel totale disinteresse e disprezzo delle più semplici regole di rispetto, convivenza e civiltà nei confronti non solo dei residenti, ma anche del resto della città.
L’atteggiamento di sfida e tracotanza che abbiamo visto nei video e nelle immagini passate in queste ore sui social network, non può coesistere con la città che vogliamo vivere. Sono stato attaccato duramente per le ordinanze che imponevano regole alla movida prevedendo la chiusura dei locali oltre una certa soglia oraria. Mi è stato detto che ero contro i giovani, contro la libertà, contro la vita negli spazi pubblici. Ora faccio io una domanda a tutti: è questa la libertà? Non avere rispetto di chi ci sta intorno solo perché pensiamo di avere il diritto di fare quello che vi pare?
Chiedo ai gestori dei locali della zona che in questi mesi ci hanno chiesto fiducia, questa è la movida che una città può tollerare? Nella totale mancanza di rispetto verso gli altri? Molti dei protagonisti di questa follia bevevano alcolici che qualcuno avrà venduto in tarda notte. E secondo la legge anche questo è un reato. Fermo restando che non è mia intenzione archiviare quanto accaduto in queste notti e che riguarda l'ambito penale, chiederò per stasera e per i giorni a venire un’azione coordinata con tutte le Forze dell’ordine nella zona dell’Umbertino, perché se qualcuno pensa di scambiare la socialità con il caos si sbaglia di grosso. A volte si è costretti a prendere delle decisioni impopolari, ma che sono necessarie per tutelare la città e l’incolumità pubblica. La festa, la nostra festa, è tale se è di tutti, nel rispetto di ognuno. Purtroppo la fiducia che avevamo riposto nel buon senso è stata tradita nella peggiore maniera»