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Bari, le studentesse e gli studenti in piazza per fare rumore contro il sistema patriarcale FOTO/VIDEO

 
Redazione online (Video e Foto Donato Fasano)

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Redazione online (Video e Foto Donato Fasano)

La manifestazione in Piazza Umberto I organizzata da Zona Franka, Udu Link Bari e Uds Bari

Lunedì 25 Novembre 2024, 19:33

21:25

BARI - Le studentesse e gli studenti baresi scendono in piazza per fare rumore contro il patriarcato: in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre Zona Franka, Udu Link Bari e Uds Bari, hanno sentito la necessità di attivare una rete cittadina transfemminista e chiamare a raccolta i giovani armati di cartelloni, panuelo rosa contro la violenza patriarcale e qualunque oggetto possa fare rumore per rompere il muro dell’indifferenza.

“Ad un anno dalla mobilitazione che ha visto migliaia di persone scendere in piazza per fare rumore tra le strade di Bari, subito dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, anche questo 25 novembre siamo nuovamente in piazza con tutta la nostra rabbia. Vogliamo ribadire che il contrasto alla violenza di genere, nella nostra città, continuerà sempre, anche oltre la luce dei riflettori mediatici.” dichiara Gennaro Cifinelli, coordinatore di Zona Franka. “Scendiamo in piazza non solo per ricordare chi non ha più voce, ma per ribadire che i femminicidi che si susseguono rapidamente nel nostro paese non sono fenomeni isolati che avvengono per mano di mostri, ma il frutto di una educazione e di una cultura patriarcale che continua a riprodursi. Scendiamo in piazza anche contro la guerra, che è l’espressione più brutale della violenza patriarcale”, continua Silvana Federighi, esecutivo di Zona Franka.

"Solo nel 2024 le vittime del patriarcato sono 106: un numero che ritorna ogni anno e che ha drammaticamente riacceso le luci sull'urgenza di misure di contrasto alla violenza e alla cultura patriarcale, che devono necessariamente partire dai luoghi della formazione (scuole di ogni grado e università)" continua Sahar Locaputo, Coordinatrice di UdU-Link Bari: "Siamo in piazza per rivendicare educazione all'affettività e alle differenze, strumenti educativi che colpiscano la cultura patriarcale alla radice."

"Questo 25 novembre scendiamo in piazza contro un Ministro dell’Istruzione che anziché preoccuparsi di introdurre l’educazione affettiva e sessuale, nega e strumentalizza la violenza di genere con il tema della sicurezza, in chiave securitaria e razzista. Contro un governo che definanzia i Centri Anti Violenza e smantella i consultori, con l’ingerenza delle associazioni pro vita al loro interno. Al minuto di silenzio proposto dal Ministro Valditara, a Bari continuiamo a rispondere con il rumore.” conclude Antonella Albergo dell’Unione degli Studenti Bari.

«Da questa mobilitazione vogliamo lanciare un grido contro una violenza strutturata che si esplica anche sul piano economico e psicologico, nelle nostre case, sui luoghi di lavoro, per strada e nei luoghi della formazione - sottolineano le associazioni - manifestiamo contro la guerra e il genocidio che proprio sui corpi delle donne si abbattono con più violenza: chiediamo la fine dell’oppressione che colpisce il popolo palestinese e che si traduce, per le donne, in ulteriore violenza, stupri e disumanizzazione». «Vogliamo strumenti pubblici di tutela dalla violenza; vogliamo autodeterminazione sui nostri corpi; vogliamo scuole e università che de costruiscano la cultura patriarcale e gli stereotipi di genere per iniziare sin dai luoghi della formazione il processo di cambiamento culturale della nostra società».

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