BARI - «Vorrei porre una domanda all’avvocato Michele Laforgia» che ha presentato una denuncia per una presunta compravendita di voti al primo turno elettorale delle Comunali di Bari: «di che parla? Di chi parla? Di quali partiti? Sono disponibile a porre anche la mia firma alla sua denuncia anche se fossero di destra, di centro o di sinistra perché noi siamo abituati a prendere il consenso onestamente e non comprando i voti». Lo ha detto il sottosegretario alla Sanità, Marcello Gemmato, intervenendo all’incontro con il ministro Paolo Zangrillo a sostegno del candidato del centrodestra Fabio Romito.
Gemmato però ha aggiunto di sperare che la dichiarazione di Laforgia «non sia un maquillage per la sua coscienza o per la sua credibilità perché, dopo aver raccontato di essere in discontinuità con quella sinistra che aveva acquistato i voti, che ha portato al commissariamento per mafia di Amtab» ha sottoscritto il patto con il candidato del Pd, Vito Leccese.
ROMITO: SE C'È STATA COMPRAVENDITA VOTI DENUNCIO
«Se dovesse essere verificato» che c'è stata una compravendita di voti come «denunciato dall’avvocato Michele Laforgia pubblicamente sono disponibile a mettere anche la mia firma» all’esposto. Lo ha detto il candidato sindaco del centrodestra a Bari, Fabio Romito, rispondendo a una domanda sulla denuncia di Michele Laforgia, candidato di M5s e SI, su una presunta compravendita di voti al primo turno elettorale a Bari.
«Aggiungo - ha detto Romito - che abbiamo assistito in campagna elettorale a comportamenti indecenti, anche da parte di chi ha governato la cosa pubblica, anche da parte di chi ha ricoperto ruoli di responsabilità. Ci sono diverse forme di condizionamento del voto, anche quella di esercitare la propria funzione istituzionale per convincere gli elettori a sostenerlo. Parliamo anche di questo». «Vorremmo sapere, ad esempio, in che modo - ha concluso Romito nel corso di un incontro elettorale a cui ha partecipato il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo - sono stati sostituiti 200 presidenti di seggio che la mattina del voto hanno dato la propria indisponibilità a presiedere un seggio. Come sono stati scelti?».
LA CONTRORISPOSTA DI LAFORGIA
«Viviamo in uno strano Paese. A Bari la destra si traveste da meridionalista e progressista, a Roma, con il favore delle tenebre, approva in fretta e furia l’Autonomia differenziata. Da Roma autorevoli esponenti della maggioranza tuonano contro Bari/Gomorra, invocando ancora una volta il commissariamento per mafia. A Bari, scoperta l’acqua calda - esiste ancora la compravendita dei voti - sottosegretari e candidati della destra si affannano nella difesa d’ufficio: i nostri sono puliti». Lo dichiara Michele Laforgia, candidato per M5s e SI alle Comunali di Bari, che sosterrà l’altro candidato sindaco del centrosinistra, Vito Leccese, arrivato al ballottaggio con il candidato sindaco del centrodestra Fabio Romito, replicando alle parole del sottosegretario Marcello Gemmato e dello stesso Romito a proposito della denuncia presentata per una presunta compravendita di voti al primo turno. Laforgia ne aveva parlato in pubblico lunedì scorso nel corso di un incontro all’Officina degli Esordi. Dopo la sua denuncia sarebbero partiti gli accertamenti da parte della Digos.
«Da due giorni - ironizza Laforgia - riceviamo continue richieste di chiarimenti sulla temperatura dell’acqua. È vero che avete fatto una denuncia? E per cosa, contro chi? Se ne interesserà la Commissione ispettiva? A tutti abbiamo risposto nello stesso modo, confermando quello che abbiamo detto in pubblico, quando ci è stato chiesto se avevamo sentore di voto di scambio e corruzione elettorale: esistono ancora, e quando abbiamo avuto segnalazioni circostanziate lo abbiamo denunciato all’autorità competente. Sarebbe una notizia se non lo avessimo fatto».
Per Laforgia «monta, invece, progressivamente, un nuovo 'scandalò a Bari, una città senza pace. Perché l’alternativa è sempre la stessa, la polvere sotto il tappeto o il polverone. Ebbene, sembrerà strano ma noi, semplicemente, facciamo il nostro dovere: se veniamo a conoscenza di reati, li denunciamo».