BARI - Il piano di salvataggio della Fiera del Levante potrebbe passare da Invimit Sgr, la società del Mef che si occupa di valorizzazione del patrimonio immobiliare, attraverso l'acquisizione del complesso edilizio fieristico, il suo radicale restyling e la successiva redditività secondo il meccanismo dei fondi di investimento. Un'operazione squisitamente pubblica, sotto la regia dello Stato con una sua società partecipata di SGR (società di gestione risparmio), che toglierebbe le castagne dal fuoco alla Regione - alle prese con il bubbone dell'ospedale Covid e dei suoi 15mila metri quadrati di spazi espositivi ingessati al centro di un'inchiesta della Procura - offrendo una prospettiva di rinascita di un contenitore ormai in stato di sofferenza.
L'idea, ufficialmente, è emersa nel corso di un incontro in Regione tra il presidente di Invimit, Nuccio Altieri (manager di area leghista) e il Governatore della Puglia, Michele Emiliano. Scopo della riunione, l’ipotesi di costituzione un Fondo regionale (come per il Lazio) nel quale far confluire gli immobili pubblici della Regione Puglia e dei comuni, inutilizzati o abbandonati, con l'obiettivo di recuperare un patrimonio che attualmente costituisce un fardello per le casse pubbliche.
L'incontro, su assist del Governatore, avrebbe visto una «deriva» sulla Fiera, incontrando l'immediata disponibilità dello stesso Altieri anche attraverso una dichiarazione pubblica. Poiché nulla accade per caso, pare che l’operazione sia stata anticipata anche allo stesso vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, e discussa nel corso della sua visita a Bari in occasione dell'inaugurazione della Campionaria. Secondo la versione ufficiale, Altieri avrebbe accennato a questa possibilità al leader leghista nel corso della passeggiata tra i padiglioni, dopo alcune sue osservazioni sullo stato di degrado di alcune zone fieristiche.
Alchimie politiche a parte, va subito chiarito che l'eventuale operazione di valorizzazione, non contrasterebbe con la governance della «Nuova Fiera» che si occupa della gestione. Il perché lo chiarisce lo stesso presidente Invimit, Altieri, secondo il quale la Fiera dovrebbe mantenere la stessa «vocazione fieristica». «Il patrimonio immobiliare della Fiera del Levante - precisa - è preziosissimo, oggi non ha una vocazione ben definita, al di là del padiglione utilizzato per fare le Fiere. Noi siamo disponibili a procedere con una valorizzazione che sarà anche molto costosa, ma siamo certi di riuscire a ottenere una redditività alta perché è uno spazio bellissimo, emozionale, e sul mare». Un obiettivo che, indubbiamente, deve passare da scelte (politiche) ben precise. «Per arrivare a questo - spiega - ci vuole una visione chiara di cosa fare. Non si può destinare una parte per la sanità, una per la Fiera, una per hub per giovani, una parte per gli studi professionali».
Inutile nascondere che fino ad oggi, la Fiera è sopravvissuta grazie al contributo degli enti (gli stessi che detengono le quote di capitale, in primis Regione e Comune) o operazioni-spot che non hanno portato a grandi risultati. Attualmente, una parte del quartiere è occupata dalla Regione che mantiene il possesso del padiglione 18 (quello in cui c’è l’ospedale), del padiglione 7 (in cui c’era l’hub vaccinale di Bari), ma anche dei padiglioni 11 e 9; spazi in cui era prevista la realizzazione degli uffici della Protezione civile. Ma c’è una parte, quella del padiglione «ex Eataly» dove è in fase di realizzazione un hub per giovani da parte di Deloitte. Che succederà? Quello che accade in questi casi: se la redditività soddisfa i parametri di valorizzazione, nessun problema. In caso contrario si procede a una rinegoziazione del contratto.
L'idea di rivolgersi a Invimit, seguendo un iter assolutamente trasparente e istituzionale, metterebbe al riparo da accuse di speculazione e garantirebbe il buon esito grazie all’operazione positiva sulla realizzazione del CNR nella ex Manifattura dei tabacchi a Bari. Ma soprattutto consentirebbe di disinnescare una pericolosa miccia elettorale visto il fuoco di fila del gruppo regionale di Fratelli d'Italia alla vigilia dell'inaugurazione della Fiera. I prossimi passi? «Il mese prossimo - spiega Altieri - siamo pronti a valutare insieme a Regione e Comune l’inizio di una due diligence se c’è la volontà da parte delle amministrazioni. Siamo pronti per capire il valore degli immobili e quanto serve per portarli a nuova vita».