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«Basta parole, servono fatti per i troppi morti sul lavoro», flash-mob a Bari davanti a Prefettura

 
Redazione online

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Un'iniziativa dei sindacati che ricordano l'operaio 58enne morto folgorato pochi giorni fa e tutte le altre vittime del periodo

Mercoledì 31 Maggio 2023, 10:13

13:47

BARI - «Basta parole. Servono i fatti. A Capurso un operaio di 58 anni è morto folgorato mentre eseguiva lavori di ristrutturazione nella sede di una ditta alla zona industriale. È la terza persona che nel giro di pochi giorni esce di casa per andare a lavoro e non torna più. Siamo stanchi di dover commentare questi episodi drammatici alla stregua di notizie all’ordine del giorno. Prevenzione e vigilanza sono state derubricate. Gli investimenti in salute e sicurezza sono una chimera. E questo è quello che accade quando non si mettono in atto azioni e interventi necessari a vigilare, a fare prevenzione, a tutelare il lavoro di ogni singolo individuo». Questo il contenuto della nota lanciata questa mattina dai segretari generali di Cgil Bari Gigia Bucci, Cisl Bari Giuseppe Boccuzzi e Uil Puglia coordinamento di Bari, Stefania Verna, che ha accompagnato un flash mob che si è svolto alle prime ore di oggi davanti alla Prefettura di Bari.

«È necessario creare un osservatorio sul fenomeno delle morti sul lavoro che ci permetta di aggiornaci, di sapere le cifre dei cantieri aperti e dei dipendenti e di discutere di un piano di sicurezza dei lavoratori che in estate andranno in campagna per raccogliere le produzioni». Lo ha detto la segretaria generale di Cgil Bari, Gigia Bucci, a margine del flashmob organizzato questa mattina da Cgil, Cisl e Uil provinciali davanti alla Prefettura di Bari, per chiedere alle istituzioni più attenzione al fenomeno delle morti sul lavoro. «Chiediamo al prefetto e alle istituzioni - ha aggiunto - di costruire una rete che coinvolga anche le imprese e i Comuni, che sono pieni di cantieri, di lavori in corso, di operai». «Quel lavoro va messo in sicurezza sia garantendo contratti veri e stabili, sia dal punto di vista della salute che non può continuare - ha concluso - a essere un costo per le imprese e per il territorio, ma deve diventare un investimento».

IL PREFETTO INCONTRA I SINDACATI

Entro una settimana la prefettura di Bari presenterà la bozza di un accordo quadro in tema di sicurezza sul lavoro, redatto congiuntamente da Cgil, Cisl e Uil con le agenzie deputate ai controlli, e si impegnerà a sottoporlo in un secondo momento alle maggiori stazioni appaltanti (Acquedotto pugliese, Rfi, Anas, città metropolitana e Comune di Bari) e alle associazioni datoriali alle quali sarà chiesto di recepire il documento. E’ quanto emerso dell’incontro fra i rappresentanti provinciali dei tre sindacati e la prefetta di Bari, Antonella Bellomo, dopo il flashmob organizzato dalle organizzazioni «per chiedere più attenzione rispetto a questo tema».
Le delegazioni di Cgil, Cisl e Uil hanno parlato per circa un’ora con la prefetta. «Abbiamo chiesto assieme alle categorie di definire un accordo quadro di indirizzo per definire con la Prefettura e con le stazioni appaltanti della provincia un protocollo specifico per ogni singolo settore - hanno spiegato dopo l’incontro - con le relative linee di intervento, che riporti il tema della sicurezza sul lavoro e dei diritti dei lavoratori al centro dell’attenzione e dell’agenda politica».
«La logica del profitto - hanno aggiunto le tre sigle sindacali - non può prevalere sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori: ecco perché il rispetto dei contratti nazionali di settore sottoscritti dai sindacati più rappresentativi e degli standard di sicurezza devono diventare baluardi inattaccabili in ogni progetto di sviluppo del territorio, specie con le opportunità fornite dal Pnrr».

UIL BARI: INSERIRE NEL CODICE PENALE IL REATO DI OMICIDIO SUL LAVORO

«Così come esiste l’omicidio stradale è necessario e giusto che venga inserito nel Codice penale anche l'omicidio sul lavoro, che necessita di una tutela giuridica particolare e differente». Lo ha detto Stefania Verna, coordinatrice di Uil Bari, a margine del flashmob organizzato questa mattina da Cgil, Cisl e Uil provinciali davanti alla Prefettura di Bari, per chiedere alle istituzioni più attenzione al fenomeno delle morti sul lavoro.
«La situazione è grave - ha aggiunto - questa è una battaglia culturale e di civiltà perché una persona, quando esce di casa e va a lavorare, deve avere la certezza di ritornare a casa». «Il lavoro non può significare morte. Chiediamo - ha spiegato - quindi il rafforzamento dei controlli e un aumento del numero di ispettori. Inoltre bisogna mettere in campo politiche e azioni che prevengano il fenomeno, sviluppando anche più formazione. Su questo ha competenza anche il governo regionale».

CISL BARI, CREARE CABINA DI REGIA SU INFORTUNI SUL LAVORO

«Le morti sul lavoro, gli infortuni e le malattie professionali stanno aumentando in modo esponenziale, soprattutto nella provincia di Bari». Lo ha detto Giuseppe Boccuzzi, segretario generale di Cisl Bari, a margine del flashmob organizzato questa mattina da Cgil, Cisl e Uil provinciali davanti alla Prefettura di Bari, per chiedere alle istituzioni più attenzione al fenomeno delle morti sul lavoro. "Dobbiamo aggredire questo fenomeno - ha aggiunto - costituendo, a livello provinciale, un coordinamento strutturale e continuo di monitoraggio sull'andamento dell’infortunistica, una sorta di cabina di regia simile a quella attivata durante il Covid, che è stata utilissima evitando tanti pericoli per la salute dei lavoratori».
Boccuzzi ha ricordato che «i decessi sul lavoro lo scorso anno sono stati circa venti a Bari. Il capoluogo, insieme a Foggia, è il territorio più funestato in Puglia. Dal 2021 al 2022 gli infortuni sono aumentati del 20%, le malattie del 15%».

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