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Stati Generali della Scuola a Bari, Salvini: «No a mascherine e plexiglass in classe». «In Puglia la Lega sarà partito più scelto»

 
Redazione online

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Lo ha detto a Bari il leader della Lega, durante un incontro per la presentazione dei candidati al Consiglio regionale pugliese

Sabato 29 Agosto 2020, 13:07

16:51

BARI - «La Lega sta incontrando famiglie, presidi, studenti, professori: le nostre e le loro richieste sono chiare, avere certezza su rientro a scuola; stabilizzazione dei troppi insegnanti precari, compresi gli insegnanti di sostegno; aiutare le scuole paritarie e usare le loro aule vuote; misurare la febbre non a casa ma a scuola e permettere ai ragazzi di usare i mezzi pubblici». Lo ha detto a Bari il leader della Lega, Matteo Salvini, durante un incontro per la presentazione dei candidati al Consiglio regionale pugliese. "Bisogna smetterla - ha aggiunto - di parlare di mascherine, plexiglass e banchi con le rotelle. Un governo e un Paese che non investe sui bimbi, su scuola, università e sul futuro è un governo che non è degno di governare».

UNIVERSITÀ - «Il diritto allo studio non si tocca, le Università devono ripartire: un altro grande assente dal dibattito del governo sono le università, ci sono studenti che stanno pagando le rette, stanno pagando gli affitti come se nulla fosse, ma molte Università per tutto il 2020 non riapriranno ed è una follia. La didattica a distanza può essere una eccezione non la regola": lo ha dichiarato a Bari il leader della Lega, Matteo Salvini, durante un incontro per la presentazione dei candidati al Consiglio regionale pugliese. 

REGIONALI 2020 - «La sinistra vedo che minaccia, insulta, pensa ancora di rinviare le elezioni con la scusa del virus, ma non ce la farà e i pugliesi sceglieranno il cambiamento» ha dichiarato il leader della Lega. «Posti, poltrone e incarichi li lasciamo decidere agli elettori pugliesi. Noi ci stiamo occupando di futuro non di posti», ha poi aggiunto Salvini, rispondendo alla domanda se, in caso di vittoria, il presidente del Consiglio regionale sarà un eletto nelle liste di Forza Italia. «Chi farà cosa lo lasciamo decidere agli elettori - ha proseguito Salvini - e io ho come la sensazione che nel centrodestra la Lega sarà la più scelta dagli elettori pugliesi. Fitto l’ho incontrato più volte privatamente e sentito telefonicamente più volte, ci sarà modo e tempo per incontrarlo in pubblico, tornerò in Puglia almeno altre tre volte».

«Dopo Vendola ed Emiliano c'è solo da rimboccarsi le maniche: le priorità sono lavoro, agricoltura, lotta alla Xylella, turismo, la pesca, le infrastrutture e la riapertura dei troppi ospedali chiusi da Emiliano e dal Pd». «Sono orgoglioso - ha continuato Salvini - che per la prima volta la Lega sia pronta a governare la Puglia, portando il modello di buon governo che da tanti anni applichiamo a tanti Comuni e in tante Regioni. Non vedo l’ora che arrivi il 20 e 21 settembre. I pugliesi sceglieranno il cambiamento dopo Vendola ed Emiliano, ne sono convinto».

«Anche in Puglia i numeri dicono che metà della gente è incerta, non ha ancora deciso, perché arrabbiata, delusa. Lo capisco. Andate a parlare con questa gente. Di là ci insultano. Emiliano, Azzolina, Fornero, Zingaretti, mi insultano e noi rispondiamo col sorriso e le proposte». Lo ha dichiarato Matteo Salvini a Bari rivolgendosi ai candidati della Lega al Consiglio regionale pugliese. "Scaldate il cuore dei pugliesi, vincete in Puglia e io vi faccio la mia promessa che manderemo a casa Conte, Zingaretti e tutti gli altri».

MIGRANTI - «Denunceremo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina l’attuale governo e presenteremo una mozione di sfiducia contro il ministro della scuola, perché non è possibile che a 15 giorni dalla riapertura non si sa come, dove e quando ricominciare». Lo ha detto a Bari il leader della Lega, Matteo Salvini, durante un incontro per la presentazione dei candidati al Consiglio regionale pugliese. «Scuola aperte e sicure e porti chiusi. Io andrò a processo a ottobre perché ho bloccato gli sbarchi, in queste ore stanno sbarcando centinaia di persone in Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna: non se ne può più», ha concluso.

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