«Voglio essere felice» è il titolo del nuovo brano della pugliese H.E.R., che esce oggi, 17 maggio, in concomitanza con la Giornata Internazionale contro l'Omofobia. Un inno alla vita che arriva dopo il successo del brano «Il mondo non cambia mai», e che porta l'attenzione sul fatto che ancora oggi, nel 2021, in Italia non esista una legge efficace per contrastare ed eventualmente punire i reati di omotransfobia. Il brano, prodotto da Gianni Testa per Joseba Publishing, scritto dalla stessa H.E.R., Erma Pia Castriota, e Marco Borrelli, e arrangiato da Matteo Caretto, nasce da una vecchia lettera d'addio alla vita scritta quando Erma era ancora intrappolata nel corpo di un ragazzino a disagio, ed è un invito a prendere in mano la propria vita, celebrando la libertà di essere se stessi.
«Scrissi quella lettera perché da ragazzino avevo messo in discussione tutto, a partire dal mio corpo - ci racconta H.E.R. - e purtroppo ancora oggi la condizione delle persone nella mia situazione è vessata da insulti e scherno. Una mobilitazione nazionale è importante, io mi auguro che reati come questi possano venire puniti, ma quantomeno che ci sia l'aggravante. Dovremmo cercare di adeguarci agli standard europei, al contrario si stanno verificando tentativi di sdoganamento del razzismo, non per ultimo il caso Pio e Amedeo, e le loro dichiarazioni di rispondere agli insulti con sorriso e ironia. Il momento che stiamo vivendo è delicato, quando ero giovane un giorno mi sono messa a contare gli insulti che ricevevo: erano 30. Un carico insopportabile per un adolescente; e io sono stata anche fortunata ad aver avuto i mezzi per affrontare la situazione, una famiglia che mi ha appoggiato, un lavoro in ambito artistico. Ma è importante educare fin da subito i ragazzi alle diversità, di tutti i tipi, mentre sembra che troppo spesso queste nuove politiche tendano a escludere l'integrazione».
(foto Massimo Insabato)
Sicuramente ruolo fondamentale lo svolge il web: «I giovani sono la classe del futuro, sono seguitissimi online, e il web può avere un ruolo importante di divulgazione. Allo stesso tempo è ovviamente megafono di insulti, lo scorso anno quando uscì il mio brano 'Il mondo non cambia mai' c'erano pochi commenti negativi che però mi sono rimasti impressi, tentavano di screditare il mio percorso personale e professionale. Alcuni li ho cancellati, altri li ho lasciati per conservare una testimonianza. È importante, comunque, che chi abbia un certo seguito si esponga personalmente a favore della libertà, dei diritti, in troppi sono stati zitti finora».
E il brano 'Voglio essere felice' è accompagnato da un video molto intenso, costruito insieme alla videomaker Isabella Noseda: «Abbiamo voluto ricreare un'area ludica metaforica in cui raccontare la rinascita, con immagini forti ma allo stesso tempo ironiche. Io in qualche modo sono un'eroina che riesce a risollevarsi dopo ogni caduta, a trasformare il dolore in medicina. Non ho voluto identificarmi nella tragedia e nel dolore, ma nella lotta, la stessa che dobbiamo combattere tutti per accendere i riflettori su questi temi, troppo spesso ignorati».