Milano, 25 nov.(Adnkronos) - “Suzuki, fin dalla sua fondazione, ha nel dna la volontà di migliorare la vita dei propri Clienti e anche dei potenziali Clienti, attraverso diversi metodi, uno dei quali è il prodotto che conosciamo, quindi le auto, le moto o i motori fuoribordo, tutti orientati a cercare di impattare il meno possibile sulle risorse del pianeta. In effetti, Suzuki investe molto e investirà molto sul risparmio di massa del peso delle vetture: dove c'è meno acciaio, meno alluminio e meno plastica sicuramente si è sfruttato meno il nostro pianeta, che ha risorse limitate”. Così Massimo Nalli, Presidente e Ceo di Suzuki Italia, ha commentato la strategia tecnologica che il brand giapponese ha annunciato a livello globale per i prossimi 10 anni. (Video)
Tra gli obiettivi di Suzuki c’è anche quello di porsi come leader della mobilità del futuro: “Uscendo dai tre prodotti classici – spiega Nalli - Suzuki sta sviluppando anche una micro mobilità, pensata, ad esempio, per le persone che sono avanti con l'età, che in Giappone come in Italia sono una forte componente della popolazione. Inoltre, robot innovativi che possono agire anche come trasporto di emergenza in scenari ostili come quelli delle calamità naturali”.
L’incontro con Nalli ha offerto anche l’opportunità di analizzare l’andamento dell’anno che sta per concludersi. “Il mercato del 2025 non è stato particolarmente frizzante. Alla fine di ottobre perdeva poco meno del 3% e il mese di novembre sta facendo un pareggio con l'anno scorso. Suzuki si sta muovendo molto bene, difendendo il 2% di quota di mercato, tenendo presente che, a causa di normative sempre più stringenti sui motori termici, abbiamo perso un modello importante come Ignis. Per fortuna, abbiamo Swift, che appartiene allo stesso segmento e ha tutte le caratteristiche che ci si aspetta da una Suzuki, compresa la trazione integrale”.
Ecco perché, per i prossimi 10 anni Suzuki ha pensato a una strategia tecnologica “multi-strada” che non scommetterà su una tecnologia vincente sulle altre, ma terrà aperte diverse vie. Per quanto riguarda l'Europa dipenderà dalla normativa. Suzuki sta guardando con molta attenzione questa fase decisionale e politica, dove si potrebbero aprire scenari che fino a qualche anno fa sembravano essere completamente chiusi dall'unica soluzione che l'Europa sembrava volere, quella dell'elettrico”.
Nel 2026 Suzuki presenterà per la prima volta modelli elettrici come eVitara che “è già acquistabile, anche se non ancora fisicamente arrivata nelle concessionarie Suzuki italiane, ed è il primo esempio di vero fuoristrada con trazione elettrica. È una vettura dotata di due motori, uno sull'asse anteriore da 174 cavalli e uno sull'asse posteriore da 65 cavalli. Una vettura performante che, nella tradizione Suzuki, ha un'ottima trazione anche in fuoristrada. Sarà la prima proposta di soluzione elettrica, ma nella visione di Suzuki non sarà l'unica tecnologia del futuro – sottolinea. Continueremo a investire sull'ibrido, che è il segmento che il mercato ha dimostrato di gradire maggiormente. In alternativa all'ibrido e all'elettrico, Suzuki sta investendo molto nei biocarburanti, in particolare quelli derivati dagli scarti dell'agricoltura, l'etanolo e quelli che sono, invece, derivati dagli scarti degli allevamenti, il biometano” conclude.
















