Con altre due sentenze, che si aggiungono alle 7 pubblicate a fine novembre, il Tar del Lazio ha confermato la legittimità delle sanzioni inflitte a metà del 2023 dall’Antitrust a una serie di società pugliesi attive nel settore della navalmeccanica, per l’accusa di aver realizzato un 'cartellò di mercato per alcune gare d’appalto bandite dall’Arsenale della Marina Militare di Taranto. I nuovi provvedimenti di rigetto dei ricorsi sono stati emessi con riferimento alle impugnative proposte dalle società Comes Spa e Maren Srl.
L’attività istruttoria dell’Autorità era stata avviata nel novembre 2020 in seguito alla segnalazione da parte della Direzione Arsenale di Taranto della Marina Militare. Faceva riferimento «a possibili condotte illecite riscontrate in una serie di gare per lavori e servizi vari banditi dall’Arsenale nel periodo 2018-2020». All’esito arrivarono le impugnative adesso decise con sentenza.
Il Tar, dopo aver preliminarmente esaminato e respinto le censure di contenuto formale sulla tardività dell’avvio e della conclusione del procedimento, nonché quelle sulla definizione del mercato rilevante da parte dell’Agcm, ha ritenuto di confermare «la correttezza dell’operato amministrativo con riguardo alle modalità di acquisizione del materiale probatorio - si legge in una delle sentenze - che ha fondato la valutazione dell’Antitrust». In sostanza, osservato come «con ragionamento esente da incoerenza, l’Autorità ha ritenuto il ruolo attivo" delle due società in entrambe le fasi dell’intesa; e a fronte del «chiaro quadro indiziario» raccolto «poco peso possono avere le spiegazioni alternative» che sono state offerte dalle ricorrenti.
Disattese infine le censure sulla quantificazione delle sanzioni, per le quali i giudici hanno ritenuto che "l'Autorità ha adeguatamente motivato la qualificazione in termini di gravità delle condotte accertate».














