La morte della piccola Vittoria Murianni, deceduta a tre anni a febbraio scorso nell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto, «è da ricondurre ad un evento improvviso» per il quale non hanno alcuna responsabilità i medici che l'hanno avuta in cura. È quanto sostenengono i consulenti della Procura che poco dopo il tragico evento hanno eseguito l'autopsia sul corpo della piccola e nei giorni scorsi hanno depositato la relazione al pubblico ministero e ai difensori degli indagati.
Nelle 98 pagine a firma di Luigi Cipolloni, docente di Medicina Legale, Alessandro Inserra docente di Chirurgia Pediatrica presso l’università di Roma Tor Vergata e Massimo Delfino, specialista in Malattie Infettive e Medicina Interna dell’Università degli Studi di Foggia, gli esperti nominati dal pubblico ministero Francesco Ciardo hanno stabilito che il decesso della bambina è da ricondurre a una problematica di natura cardiaca per la quale sono sda ritenere «causalmente estranee le condotte sanitarie poste in essere presso il nosocomio di Taranto». Nel documento, inoltre, i tre medici hanno evidenziato che il decesso della piccola deve ritenersi a un evento non prevedibile, ma non solo. I consulenti hanno spiegato che nel corso dell'esame autoptico non sono stati individuati segni che possano collegare la morte a «eventuali complicanze della patologia infettiva» per la quale la piccola era stata ricoverata..