Sabato 11 Ottobre 2025 | 21:30

Taranto, dopo 8 anni riapre al pubblico l'oasi naturale La Vela: sarà gestita dal Wwf

 
Redazione online

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Taranto, dopo 8 anni riapre al pubblico l'oasi naturale La Vela: sarà gestita dal Wwf

Un'area di circa 120 ettari affacciata sul secondo seno del Mar Piccolo, chiusa nel 2017 dopo un incendio

Sabato 11 Ottobre 2025, 16:42

Riapre al pubblico la riserva naturale regionale Palude La Vela di Taranto, un luogo ricco di biodiversità. L’area, chiusa dopo il violento incendio del 5 luglio 2017, torna ad essere fruibile in virtù di un accordo siglato tra il Comune di Taranto e il WWF, a cui viene affidata la gestione triennale. Si tratta di un'oasi naturale di circa 120 ettari affacciata sul secondo seno del Mar Piccolo. Oggi l'inaugurazione alla presenza, tra gli altri, di Gianni De Vincentiis, presidente WWF Taranto, e dell’assessore comunale all’Ambiente Fulvia Gravame. Dopo i saluti istituzionali e la visita guidata, è stata rilasciata avifauna selvatica a cura dell’Osservatorio faunistico di Bitetto.

«Dopo quasi otto anni - ha sottolineato De Vincentiis - finalmente riapriamo la Palude La Vela alla fruibilità dei cittadini. Oggi abbiamo fatto un’inaugurazione istituzionale perchè chiaramente l’afflusso deve essere contingentato. Ma dalla settimana prossima metteremo sui nostri canali social tutte le modalità relative alla possibilità di accedere a visite guidate alla Palude che devono essere prenotate. Avremo delle giornate dedicate alle scuole e la domenica mattina riservate ai cittadini».
Tra qualche giorno sarà installato «il capanno di birdwatching - ha spiegato il presidente del WWF - all’interno del quale sarà possibile osservare l’avifauna presente. Questo è il periodo migliore perchè adesso abbiamo stormi di fenicotteri rosa, spatole, aironi bianchi e cenerini, falchi di palude in grande quantità. Abbiamo avuto un ripopolamento dell’avifauna e anche della flora autoctona. Al posto dei pini d’aleppo che abbiamo dovuto abbattere perchè morti a causa degli incendi sta ricrescendo la flora nostrana, il lentisco, il mirto tarantino, il corbezzolo, le piante tipiche della nostra zona».

«Davanti abbiamo l’Ilva - ha detto l’assessore Gravame - e intorno a noi un luogo meraviglioso come questo, all’interno del parco regionale Mar Piccolo. Dobbiamo ritrovare le nostre radici e tutelare il nostro futuro e quello delle generazioni che verranno»

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