«Assolto per non aver commesso il fatto». È questa la formula con cui il tribunale ha dichiarato la completa estraneità dell’amministratore unico e liquidatore dell’«As Taranto Calcio», il 51enne Fabrizio Marturano, che era finito a processo con l’accusa di aver mandato in fallimento la società sportiva rossoblù targata «Enzo D’Addario» nel 2015.
È stato il collegio presieduto da Loredana Galasso - a latere i giudici Federica Furio e Antonio Giannico – a far cadere ogni accusa a carico dell’imputato, accogliendo le argomentazione dell’avvocato Giuseppe Sernia, che difendeva l’imputato: un’assoluzione chiesta anche dalla pubblica accusa. Le contestazioni si riferiscono al 2012 quando l’imputato era stato, per poco più di un mese, amministratore unico della società sportiva e poi liquidatore fino a marzo 2014. In queste vesti, secondo l’accusa, il 51enne aveva non soltanto tenuto libri e scritture contabili in modo tale da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio, ma aveva anche sottratto titoli, liquidità e beni strumentali creando un buco di 1 milione e 230mila euro alla società e quindi svuotandola di fatto.
CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE DIGITALE O ACQUISTA LA COPIA CARTACEA