Martedì 21 Ottobre 2025 | 23:13

Taranto, percepiscono 132mila euro di reddito di cittadinanza grazie a documenti falsi: in 7 denunciati

Taranto, percepiscono 132mila euro di reddito di cittadinanza grazie a documenti falsi: in 7 denunciati

 
Taranto, percepiscono 132mila euro di reddito di cittadinanza grazie a documenti falsi: in 7 denunciati

L'operazione della Guardia di Finanza: richiesto il sequestro delle somme

Domenica 24 Agosto 2025, 09:51

09:52

Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria e del Gruppo di Taranto nonché della Compagnia di Manduria hanno eseguito controlli finalizzati a verificare la regolare percezione del “Reddito di cittadinanza”.

Gli accertamenti hanno interessato “target” che sono stati selezionati tramite specifiche analisi di rischio e attraverso l’esame delle risultanze delle banche dati in uso al Corpo, ovvero che sono emersi da mirate attività info-investigative svolte con l’ausilio del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma e di concerto con l’Istituto nazionale della previdenza sociale.

Al termine delle indagini i finanzieri del gruppo di Taranto hanno segnalato all’Autorità Giudiziaria 7 soggetti, risultati aver percepito illecitamente emolumenti per oltre 132 mila euro e hanno richiesto l’emissione di un provvedimento di sequestro di tali somme.

I beneficiari, infatti, avrebbero attestato falsamente nelle apposite istanze il possesso dei requisiti previsti dalla normativa di settore.

«Per il principio di “presunzione di innocenza” la responsabilità delle persone sottoposte a indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga una sentenza irrevocabile di condanna», si afferma in una nota del comando della Gdf che aggiunge: «I risultati di servizio conseguiti testimoniano ancora una volta l’impegno della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica tarantina nell’azione di tutela della spesa pubblica, con particolare riguardo alle misure assistenziali e di sostegno al reddito, il cui indebito accesso genera iniquità e mina la coesione sociale.»

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