«Nel breve arco di novanta giorni, dal primo maggio al 30 luglio scorsi, lungo nella nostra zona rivierasca si sono contanti ben 80 incendi, con notevoli interventi dei Vigili del Fuoco che hanno limitato i danni e le naturali paure che accompagnano ogni sviluppo di fiamme nel patrimonio boschivo: come certifica il report fattomi pervenire dal comando dei Vigili del Fuoco». Ossia quasi uno al giorno ha raccontato il sindaco di Pulsano, Pietro D’Alfonso. «È vera emergenza – ha tuonato il primo cittadino – che non può ormai ascriversi a episodi caratteristici della stagione più calda. Per questo ho informato il prefetto di Taranto, la dottoressa Dessì, affinché si possa approfondire nei tavoli istituzionali quanto sta verificandosi nel territorio di Pulsano».
Ma a questa vera e propria emergenza, che non apparirebbe solo casuale, se ne aggiunge un’altra altrettanto preoccupante con un futuro giudiziario.
«Se pur non direttamente mi sono state rivolti insulti e minacce attraverso i social – ha sostenuto il sindaco D’Alfonso – che mi hanno particolarmente ferito perché coinvolgenti anche la mia famiglia».
Il primo cittadino di Pulsano per questo ha deciso di inviare ogni sua informazione alla Digos per accertare ogni risvolto di questo nuovo e inquietante tassello che potrebbe inserirsi nella complessità derivata successivamente all’ultimo incendio, quello del 31 luglio scorso ad uno anno esatto dell’altro più terribile per il quale morì per gravi ustioni una anziana donna.
«Queste perle di mi sono state rivolte sin dall’indomani dell’ultimo episodio, ben fronteggiato inizialmente dal presidio dei Vigili del Fuoco qui a Pulsano e poi dal Corpo con mezzi idonei e canadair». Per questo nella seduta di Consiglio comunale, tenutasi l’altro ieri, il sindaco, dopo aver relazionato sullo stato delle cose, senza entrare nei particolari ha evidenziato all’assemblea il senso di quelle minacce, al momento alquanto anonime e non proprio velate, dicendo: «Mi chiamo ugualmente Piero (riferendosi al sindaco di Taranto, ndr) ma non mi dimetto. Continuerò con la maggioranza a mio sostegno anche in ogni attività utile per ridurre al minimo il rischio degli incendi e attuare ogni atto che la legislazione consente per far sì che i proprietari delle villette estive e non provvedano a bonificare le proprie pertinenze». D’Alfonso, al proposito, ha ribadito l’impossibilità per il Comune di provvedervi in quanto l’intera area boschiva che degrada verso il litorale è completamente di proprietà privata, a servizio delle villette estive.
«Perciò Diviene difficile – ha sostenuto D’Alfonso - poter intervenire in danno come alcuni ci chiedono. Per farlo il percorso giuridico è lungo e complesso e per lo stato del bilancio comunale che, come noto, è in rientro pluriennale e sotto lo stretto controllo della Corte dei conti. L’unica possibilità è emettere ordinanze nei confronti dei proprietari inadempienti ed elevare sanzioni amministrative: ne abbiamo già notificate una settantina». Salvo un eventuale applicazione di una “Tassa di scopo”, spalmata su tutti i contribuenti, come qualcuno starebbe adombrando.